Reggio Emilia, lettera al sindaco, assolto Brescia a Aemilia-bis. "Non erano minacce"

Per il Gup il fatto non sussiste. Anche l’avvocato Comberiati giudicato innocente, così come Mesiano finito alla sbarra per la detenzione di munizioni da guerra

Il sindaco Luca Vecchi e l’imprenditore Pasquale Brescia

Il sindaco Luca Vecchi e l’imprenditore Pasquale Brescia

Reggio Emilia, 19 luglio 2017 - Il fatto non sussiste. Il Gup Alberto Gamberini, al processo Aemilia-bis celebrato in abbreviato a Bologna, ha assolto l’imprenditore edile Pasquale Brescia e il suo avvocato Luigi Comberiati finiti alla sbarra per le presunte minacce al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, per le quali lo stesso Vecchi e la moglie Maria Sergi (dirigente comunale a Modena) furono messi sotto scorta 'leggera'. Il messaggio era contenuto in una lettera recapitata nel febbraio del 2016 alla redazione de il Resto del Carlino di Reggio. L’accusa aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi per Brescia, un anno e quattro mesi di carcere per il legale.

Assolto con formula piena anche l’ex autista del questore di Reggio Domenico Mesiano, per cui i pm della Dda Beatrice Ronchi e Marco Mescolini avevano chiesto la condanna a un anno e quattro mesi per detenzione di munizioni da guerra.

Tra le condanne, la più alta delle quali è quella a tre anni inflitta a Pierino e Pasquale Vetere, a Francesco Lerose, e Giulio Giglio, spiccano i due anni, cinque mesi e 10 giorni al collaboratore di giustizia Giuseppe Giglio, per il quale i pm chiedevano un anno e quattro mesi.

Per Brescia, imputato di Aemilia a Reggio, arriva, però una condanna a cinque mesi e 10 giorni per un’imputazione minore, mentre Giovanna Giglio incassa una condanna a un anno e quattro mesi, e Sergio Lonetti a un anno, sei mesi e 20 giorni. Per entrambi la pena è sospesa per cinque anni. Alcuni degli imputati, tra cui Giglio, dovranno anche risarcire 20.000 euro, più 4.000 di spese legali, alla Regione Emilia-Romagna, e 10.000, più 4.000 di spese legali, a Libera.