
Papà e figlio che si prendono a calci e pugni per una banale lite sulle pulizie di casa, colpendo anche gli agenti nella foga del momento. È la surreale situazione vissuta dagli operatori della squadra volanti della polizia, intervenuta domenica in un appartamento in via San Zenone sui segnalazione di alcuni cittadini che avevano sentito urla e forti rumori provenire proprio dal condominio.
Entrati a fatica in casa, gli agenti hanno trovato una famiglia di origini sudamericane composta da sei persone, in una casa immersa nel disordine e non da meno riscontrando sulla porta dalla cucina evidenti tracce ematiche. E il motivo era presto detto: uno dei due litiganti aveva ferite alle nocche, l’altro alla fronte con tanto di t-shirt sporca di sangue.
Ma nonostante l’arrivo degli agenti, papà e figlio hanno ripreso a litigare con scatti di ira che hanno finito per coinvolgere anche il personale delle volanti: intervenuti per separarli, hanno invece rimediato alcuni pugni al volto e alle braccia per una prognosi di 5 giorni.
Arrestati con le accuse di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, i due sono comparsi ieri davanti al giudice Sarah Iusto: il 47enne era difeso dall’avvocato Debora Corradini mentre il figlio, 24 anni, da Gisella Mesoraca; entrambi regolari in Italia e senza precedenti si sono scusati: "Abbiamo avuto un momento di rabbia e non era nostra intenzione fare male ai poliziotti: non capiterà più".
Il pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, mentre il giudice Iusto ha convalidato l’arresto disponendo l’obbligo di firma tre volte a settimana in attesa del processo con direttissima che proseguirà il 22 settembre.
