REDAZIONE REGGIO EMILIA

Camera di commercio: "In crisi la manifattura"

I dati: tra gli ambiti più colpiti spicca quello dei macchinari (-11,9%), seguito dal tessile, dai prodotti in gomma e plastica e dal comparto dei metalli.

I dati: tra gli ambiti più colpiti spicca quello dei macchinari (-11,9%), seguito dal tessile, dai prodotti in gomma e plastica e dal comparto dei metalli.

I dati: tra gli ambiti più colpiti spicca quello dei macchinari (-11,9%), seguito dal tessile, dai prodotti in gomma e plastica e dal comparto dei metalli.

Il 2024 si chiude con un bilancio negativo per l’export reggiano, che registra una flessione del 6,5%. Il quarto trimestre non ha cambiato la tendenza, con il valore complessivo delle esportazioni che si è attestato poco sopra i 13 miliardi di euro, quasi 900 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Secondo l’analisi della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Istat, a pesare è stato principalmente il calo della manifattura, settore che rappresenta la quasi totalità dell’export locale. Stando ai dati infatti, la flessione delle esportazioni manifatturiere, pari al 6,8%, non è stata compensata dalle crescite registrate in altri comparti, come l’agricoltura (+35,5%) e i servizi di informazione e comunicazione (+24,3%), il cui peso complessivo sul totale resta comunque marginale.

Tra gli ambiti più colpiti spicca quello dei macchinari, che ha segnato una riduzione dell’11,9%, seguito dal tessile (-4,3%), dai prodotti in gomma e plastica (-3,1%) e dal comparto dei metalli (-7,2%). Uno dei pochi dati positivi arriva dall’industria alimentare, che ha chiuso l’anno con un incremento del 14,8%, portando il valore dell’export a circa 840 milioni di euro.

L’Europa si conferma il principale mercato di riferimento per le imprese reggiane, con il 69,7% delle esportazioni totali. Proprio nel continente, però, si è registrato un calo importante negli scambi, con una flessione del 7,1%. Le difficoltà hanno riguardato soprattutto i due principali partner commerciali, Germania e Francia: nel primo caso le vendite sono diminuite del 5,7%, con un valore che si è fermato a 1,735 miliardi di euro, mentre con i cugini d’oltralpe la contrazione è stata del 10,2%, facendo scendere il totale a 1,496 miliardi. Complessivamente, nei due Paesi l’export reggiano ha perso 275 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti invece, che scalzano la Francia al secondo posto tra i principali mercati di riferimento, le esportazioni sono diminuite solo del 2,8%, raggiungendo comunque 1,52 miliardi di euro. Il saldo commerciale con gli americani resta ampiamente positivo, attestandosi a 1,45 miliardi. Andamento stabile per la Spagna, dove la flessione si è fermata allo 0,4%, mentre il calo è stato più netto nel Regno Unito (-15,4%) e soprattutto in Cina (-23,1%). Fa eccezione la Svizzera, che ha chiuso il 2024 con un leggero aumento dello 0,7%, raggiungendo un valore di 196 milioni di euro.

"È evidente che occorra ridare slancio all’economia italiana ed europea – sottolinea Stefano Landi, presidente della Camera di Commercio dell’Emilia –. Oltre a contrastare i possibili dazi statunitensi, è fondamentale un’azione coordinata per incentivare nuovi investimenti e sostenere le imprese in questa fase complessa".