Il camionista del Giro d’Italia abita a Cavriago (Reggio Emilia): “La Carovana rosa la guido io”

La storia del reggiano Marinaccio che dal 2016 anima le strade della corsa col suo ‘american truck’: "Il mezzo del mitico spot natalizio della Coca-Cola è il mio". Che party ieri nella sua ditta a Cavriago

Nicola Marinaccio: "Finalmente una tappa qui"

Nicola Marinaccio: "Finalmente una tappa qui"

Reggio Emilia, 16 maggio 2023 – Avete presente il grosso camion della mitica ‘Carovana’ del Giro d’Italia? Lo guida un reggiano. Nicola Marinaccio, 57enne titolare dell’omonima azienda di trasporti di Cavriago, dal 2016 macina chilometri su e giù per lo Stivale, a bordo del suo ‘american truck’ che anima tutte le tappe della corsa rosa con show di intrattenimento e distribuendo gadget alle migliaia di spettatori assiepati lungo le strade.

Nicola Marinaccio: "Finalmente una tappa qui"
Nicola Marinaccio: "Finalmente una tappa qui"

"Sono tra i pochissimi in Italia e in Europa a possedere questi mezzi speciali. Ne ho due, li ho acquistati direttamente negli Stati Uniti e ci ho messo un anno a riceverli... E uno di questi lo utilizzo per il tour italiano della Coca-Cola. Avete presente il famosissimo spot pubblicitario di Natale? Quello al volante sono io...", racconta Nicola che quasi si schermisce, caratterizzato da quella umiltà tipica di chi svolge il suo lavoro spinto da tanta passione.

"Posso dire di aver realizzato i miei sogni", dice con gli occhi che brillano durante la festa organizzata da lui ieri nel cortile della sua azienda. Sfruttando infatti il giorno di riposo del Giro e che la tappa di oggi parta dalle nostre zone, ha invitato a casa sua animatori, speaker, ballerine e deejay della Carovana, ma anche organizzatori e i piloti delle moto-scorte della corsa.

Il Giro ieri era già qui. Musica e cibo, con gnocco, erbazzone e lambrusco che Nicola – assieme alla moglie Sonia Annoni, che gli dà una mano con la ditta – ha offerto nel nome della reggianità e in onore alla tappa al via stamattina da Scandiano, per arrivare a Viareggio dove il suo ‘american truck’ taglierà il traguardo per primo, circa due ore prima dei corridori, portando tanta allegria al pubblico.

"È una grande emozione e tutti gli anni ha un sapore nuovo – spiega Nicola – Ho cominciato sette anni fa, ingaggiato da Rcs (il gruppo editoriale di Urbano Cairo che ha in mano anche La Gazzetta dello Sport che organizza il Giro d’Italia, ndr ) per una sostituzione. Poi mi hanno tenuto. Per me, prima che un lavoro è una grande passione. Ho sempre avuto il desiderio di comprare (costano sui centomila euro, il doppio di un ‘normale’ camion, ndr ) un ‘truck americano’. La mia azienda si occupava, e lo fa tuttora, di trasporti di container in particolare. Nel 2008 ho deciso di intraprendere questa sorta di seconda carriera parallela. Sono davvero felice".

Nicola poi ha una dedica speciale. "Sono figlio di un camionista, è una professione che ho nel sangue. Mio padre – originario di Savignano Irpino, nell’avellinese – guidava e io gli facevo compagnia nei lunghi viaggi. Poi, rischiando, ma erano altri tempi, gli davo il cambio al volante per farlo riposare. Ma io avevo 15 anni...".

E proprio in terra campana è tornato pochi giorni fa per la tappa di Napoli. "Un percorso stupendo nel quale abbiamo attraversato tutta la Costiera Amalfitana che non avevo mai visto prima. C’era un’atmosfera fantastica. E i ciclisti? Spesso ci capita di alloggiare negli stessi hotel delle squadre e finiamo a mangiare insieme. Il Giro è unico, non esiste uno sport che coinvolga in questo modo il popolo. È una magia. E sono felice di poterne fare parte".