
Il cane assieme a uno dei suoi padroni vicino all’auto dentro cui era chiuso
Reggio Emilia, 24 giugno 2025 – Un cane dal pelo folto color miele, di taglia media, era stato lasciato sul sedile posteriore di una Nissan, nel parcheggio davanti al tribunale, sotto il sole impietoso di una mattinata d’inizio estate come quella di ieri. Appariva accaldato e ansimava: verso le 11.30 una donna si è accorta dell’amico a quattro zampe, chiuso dentro l’auto lasciata accanto all’ingresso per il pubblico in tribunale. Il finestrino posteriore della macchina era stato lasciato abbassato di qualche centimetro per dargli uno spiraglio di aria. Sul tappetino del sedile era inoltre appoggiata una ciotola per l’acqua.
Queste ’attenzioni’ dei proprietari non sono però state sufficienti per rendere confortevole l’attesa del cane, che dava segnali visibili di patire l’alta temperatura. Non si poteva sapere da quanto tempo fosse stato lasciato là dentro, magari anche solo da pochi minuti perché i padroni avevano l’intenzione di ritornare presto. Per salvarlo la donna si è subito attivata ed è scattato l’allarme ai carabinieri. Dapprima la cittadina ha preso una bottiglia piena d’acqua e, attraverso lo spazio del finestrino posteriore lasciato aperto, l’ha svuotata sul cane per cercare di dargli un po’ di refrigerio. Poi da quel varco rimasto aperto nel finestrino posteriore un carabiniere è riuscito a infilare il braccio e ad aprire la portiera.
Il cane si è finalmente ritrovato libero ed è balzato giù dalla macchina. Grazie alla segnalazione della donna e all’intervento dei carabinieri, è stato liberato dalla morsa del caldo, senza che avesse conseguenze gravi: è apparso in buone condizioni. A quanto emerso nell’immediatezza, i proprietari sono una coppia di persona anziane. Va ricordato che in pochi minuti, anche all’ombra, in estate la temperatura dell’abitacolo può raggiungere un livello sufficiente a mettere a rischio la vita di un cane, il cui sistema di termoregolazione è molto limitato rispetto a quello dell’uomo. E che lasciare un animale al caldo cocente integra il reato di abbandono. Da Vercelli arriva una storia triste: pochi giorni fa un Pitbull è morto dopo essere stato lasciato in auto sotto il sole e con i finestrini chiusi. La polizia locale ha scoperto un 40enne intento a lasciare i suoi resti vicino a un’area di sosta. Il cane è stato poi sottoposto a un controllo veterinario, da cui è emerso che il decesso era avvenuto per un colpo di calore. A quel punto il 40enne ha ammesso tutto.