Canile Bagnolo, i volontari. "Dal primo gennaio chiudiamo"

Rottura tra gestori e Comune dopo la decisione del sindaco di procedere con un nuovo bando e di ridurre il numero degli animali

Il canile a Bagnolo

Il canile a Bagnolo

Bagnolo (Reggio Emilia), 13 dicembre 2019 - Non sembrano esserci spiragli per un accordo tra il Comune di Bagnolo e i gestori del canile "Amici di Marta" di Bagnolo, che da anni si occupa dell’accoglienza degli animali abbandonati e randagi, in base a una convenzione con i Comuni di Bagnolo e Cadelbosco. E la situazione sembra portare verso la chiusura della struttura, già dal primo gennaio. Lo conferma Stella Borghi, storica socia del canile: "Le condizioni che ci vengono proposte attraverso il nuovo bando comunale non sono accettabili. Dopo tanti anni di attività i volontari chiuderanno il canile". Gli stanziamenti comunali sono in calo, per ovvi motivi di bilancio. Il Comune di Bagnolo è disposto ad aumentare la diaria giornaliera per animale, ma con un tetto massimo annuale di 32 mila euro nel 2020, che scende a 23 mila l’anno successivo. Il sindaco Gianluca Paoli segnala come a carico di Bagnolo vi sia una presenza media di cani superiore a quelle di altri comuni del territorio. E chiede una gestione che permetta un maggiore turn over e soluzioni che riducano il numero di cani stabilmente ricoverati, per contenere la spesa pubblica. Il sindaco riconosce l’opera meritoria svolta dai volontari del canile e spera che valutino positivamente l’opzione di aderire al bando. Ma dal canile ritengono inaccettabili le condizioni economiche proposte, anche a fronte di una serie di spese che non risulta possibile evitare se si vuole mantenere la struttura in condizioni adeguate per gli animali. «Di adozioni ne facciamo tante ma – dicono dal canile – occorre tener conto non solo dei semplici numeri. Una parte dei posti è occupata da cani che abbiamo in custodia da tempo a causa di problematiche che ne rendono difficoltosa l’adozione. Ci riferiamo a cinque cani con problemi comportamentali e altri dieci anziani e con serie patologie che comportano evidenti spese veterinarie. E se le risorse messe a disposizione dalla convenzione non fossero sufficienti a coprire tutte le spese sanitarie? Cosa dovremmo fare? Forse non curare i cani a rischio di farli morire? Oppure disattendere le indicazioni in merito alla sterilizzazione? La convenzione proposta non la riteniamo accettabile perché non garantisce una adeguata copertura dei costi necessari ad assolvere tutti gli obblighi, primo fra tutti il diritto di ciascun cane a ricevere tutta l’assistenza sanitaria di cui necessita".