MASSIMO TASSI
Cronaca

Carlo Ancelotti festeggia 66 anni: dalla Reggiana al Brasile, un viaggio tra calcio e aneddoti

Carlo Ancelotti celebra il compleanno in Brasile, ripercorrendo la carriera da Reggiana a Milan e oltre, con aneddoti curiosi.

Carlo Ancelotti celebra il compleanno in Brasile, ripercorrendo la carriera da Reggiana a Milan e oltre, con aneddoti curiosi.

Carlo Ancelotti celebra il compleanno in Brasile, ripercorrendo la carriera da Reggiana a Milan e oltre, con aneddoti curiosi.

Il reggiolese Carlo Ancelotti ha festeggiato i 66 anni al ritmo di samba sulla panchina del Brasile e guarda con fiducia alla qualificazione Mondiale. La sua lunga avventura di mister di successo, e ancor prima di calciatore, restituisce curiosi aneddoti correlati alla terra d’origine. Come quello che svela quando avrebbe potuto indossare la maglia granata. Ma la carriera è stata andata diversamente, con Reggio a fare da scenario solo per un’annata. E in veste allenatore, anziché di giocatore.

Un balzo temporale, ecco i primi anni ‘70. Ancelotti è adolescente, gioca nelle giovanili del Reggiolo, presidente del sodalizio è Gianfranco Morini, imprenditore del settore tessile. Nel territorio la squadra di riferimento è la Reggiana, dall’Appennino al Po ogni ragazzo che rincorre un pallone sogna di vestire il granata. È anche la speranza di Carletto e finalmente si presenta un’opportunità.

La Reggiana ha organizzato un "provino", un raduno per valutare gli atleti del domani. Il settore giovanile è in espansione, vengono invitati i giovani più promettenti. L’appuntamento è in città ai campi di Santa Croce, fulcro dell’attività tra Villa Granata, via Agosti e via Mogadiscio. Viene concordata la presenza di due ragazzi del Reggiolo: Ancelotti, classe ‘59, e Fava, classe ‘58. I granata sembrano interessati in particolare a Fava, in quel momento più pronto atleticamente. Il sodalizio della Bassa sottolinea le qualità di entrambi, evidenziando inoltre che l’amicizia tra i ragazzi e le famiglie renderebbe meno impegnativi gli spostamenti.

C’è titubanza da parte della Reggiana, così la sorte di Ancelotti e Fava prende a sorpresa un’altra direzione: quella di Parma. Li visiona Pedraneschi, responsabile del settore giovanile, insieme al segretario Bernardi e all’allenatore Visconti. Si procede all’accordo, che viene perfezionato in un momento conviviale a Reggiolo. I ragazzi passano agli Allievi d’oltre Enza, sono alloggiati al convitto San Benedetto.

Nel 1978/79 Ancelotti gioca in C allenato da Cesare Maldini e si rivela decisivo nello spareggio che vale la B, quando sgambetta la Triestina impostata dal reggiano Vasco Tagliavini. Da lì, è un crescendo: a lui si interessa l’Inter di Bersellini, tuttavia il prezzo stabilito per il cartellino è giudicato esoso. Allora si fa immediatamente sotto Liedholm con la Roma. Ancelotti sale in A e si trasferisce nella capitale. Arrivano poi i travolgenti anni con il Milan e l’esperienza come spalla di Sacchi.

La sfera di cuoio riserva spesso colpi di scena e Ancelotti diventa granata: però come allenatore, nella stagione 1995/1996, nell’era Dal Cin, quando, dopo un avvio a rilento, porta la Reggiana dalla B alla A grazie a 61 punti che equivalgono al 4° posto (16 vittorie, 13 pareggi e 9 k.o.). Promosse nella massima serie pure Bologna, Verona e Perugia. Tra i protagonisti dell’entusiasmante galoppata De Napoli, Gregucci e Sgarbossa. Lo stakanovista è il portiere Ballotta con 38 presenze, Simuntekov e Strada i bomber con 8 reti ciascuno.

Trent’anni dopo la panchina panchina granata, Ancelotti, diventato "Carlinho", dall’iconico picco del Pan di Zucchero di Rio si gode un suggestivo panorama che ha i contorni del Mondiale.