Carmine Sarcone torna libero Ma sarà un ’sorvegliato speciale’

A inizio mese sono decorsi i termini per la sua misura di custodia cautelare

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Il fratello del boss torna a casa. Carmine Sarcone è stato infatti scarcerato, ormai dieci giorni fa, per decorrenza dei termini di custodia cautelare. E così adesso arriva una nuova misura, quella della sorveglianza speciale, che i carabinieri reggiani gli hanno notificato nelle scorse ore.

L’altra mattina infatti i militari del nucleo investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia hanno dato esecuzione ai provvedimenti del Tribunale di Reggio Emilia – Sezione Misure di prevenzione – e a quello della Corte di Appello di Bologna, confermati dalla Corte di Cassazione l’11 ottobre, con i quali veniva comminata nei confronti del 43enne Carmine Sarcone la misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale.

Il 43enne calabrese, fratello dei più noti Nicolino e Gianluigi, esponenti di vertice della cosca di ‘Ndrangheta emiliana così come ampiamente emerso nell’ambito del processo Aemilia, nonché di Giuseppe Grande Sarcone arrestato nel marzo 2021 nell’ambito dell’Operazione Perseverance, veniva scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare lo scorso 7 ottobre, per cui si è resa necessaria l’applicazione della predetta misura di prevenzione della durata di cinque anni. In cosa consiste? In sostanza nell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e nel divieto di lasciare la propria abitazione durante le ore notturne.

La misura di prevenzione della sorveglianza speciale applicata, quale soggetto con pericolosità qualificata, era stata su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna sulla scorta degli accertamenti dei Carabinieri dei Nuclei Investigativi di Reggio Emilia e di Modena.

Nel corso del processo “Aemilia”, Carmine Sarcone è stato giudicato in una fase successiva rispetto al procedimento principale e nel giugno 2019, all’esito del processo con rito abbreviato, il Gup di Bologna lo ha condannato alla pena di anni 10 di reclusione. Nel novembre 2020, la Corte d’Appello felsinea ha confermato la condanna imponendogli la pena più mite di anni 9 di reclusione. La 5ª Sezione della Suprema Corte, nell’aprile 2022, ha disposto però l’annullamento della sentenza di secondo grado e il rinvio in Appello perché venisse celebrato un nuovo processo, attualmente in itinere. Decorsi i termini e scarcerato come già detto lo scorso 7 ottobre al 43enne è stata quindi applicata la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno.