Casa Cervi fa scuola nel mondo Sono 220 le pastasciutte antifasciste

La celebrazione di Gattatico raduna l’elettorato dei dem. Zanni: "Dobbiamo riprenderci le piazze"

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di Mariagiuseppina Bo

"A più di 5 mesi dalla guerra in Ucraina c’è il rischio di assuefazione. Ma qui si ritrova lo spazio per l’accoglienza e la solidarietà. Speriamo esca il senso della portata di questa ricorrenza insieme ai valori, il contributo di pace, di democrazia per il 25 settembre, per cui auspichiamo grande partecipazione", dice Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza regionale, nel corso della ’pastasciutta antifascista’ a Casa Cervi. Era il 25 luglio del ’43. Non appena si diffuse la notizia della caduta del fascismo, i Cervi - nonostante le ristrettezze del periodo – offrirono una pastasciutta, condita con burro e formaggio, per fare festa. Una scelta che pagarono con la vita pochi mesi dopo. Da allora, la celebrazione della ricorrenza ha fatto scuola in tutto il Paese: le ’pastasciutte antifasciste’ sono salite a 220, in Italia ma anche in Germania, Lussemburgo, Repubblica Dominicana e Usa. Ma quest’anno, in questo periodo di vigilia elettorale, l’appuntamento a Casa Cervi ha assunto una connotazione ancor più politica. Il leitmotiv è stato quello di una 25 luglio come un futuro 25 aprile, con un rimando al 25 settembre, il giorno delle elezioni per il nuovo parlamento.

Alessandro Spanò (sindaco Campegine), ha ricordato i Cervi e "i valori di partecipazione e democrazia". Il sindaco di Gattatico, Luca Ronzoni, ha aggiunto: "Le guerre non si cancellano come le sofferenze, ma siamo qui a testimoniare la democrazia". Giorgio Zanni (presidente della Provincia): "Sono orgoglioso per il 25 luglio, come il 25 aprile a 77 anni dalla liberazione anche se qualcuno in ottobre celebrerà la marcia su Roma. Come i Cervi – ha spronato – occorre riprendersi le piazze, la vita sociale, la politica del fare, senza pessimismo".

Paola Varesi (direttrice responsabile museo Cervi), ha annunciato i vincitori del XXI festival del teatro di Resistenza: primo premio allo spettacolo ’Mio padre non è ancora nato’, di Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani (regista), 2° premio a Loft Progetti&Teatro per ’Questa è la mia vita’, mentre la giuria under 30 ha premiato Ellegipì Teatro20.