Casalgrande, maxiaffresco considerato pubblicità. "Devo pagare duemila euro, è ingiusto"

L’imprenditore Wiliam Pifferi: "Punito chi cerca di abbellire il territorio"

La parete affrescata (Foto Claser)

La parete affrescata (Foto Claser)

Casalgrande (Reggio Emilia), 9 gennaio 2019 - 'Trovo ingiusto che uno debba sborsare dei soldi solamente perché ha fatto fare una bella cosa". William Pifferi, noto imprenditore ceramico, nonché titolare del caseificio Matricola 300, è amareggiato e avvilito. Più di duemila euro. Questa la cifra che annualmente deve pagare al Comune di Casalgrande, tramite l’agenzia di riscossione, la "Tre Esse", per la fiammante immagine che sovrasta il caseificio che si trova a Salvaterra, in via XXV Aprile, e che ben contraddistingue l’operosità del territorio incentrata sulla produzione del Parmigiano Reggiano. "L’immagine che sovrasta il caseificio – ci spiega William Pifferi – è un inno al re dei formaggi, un monumento alla laboriosità dei nostri agricoltori e dei nostri allevatori, un’ode all’ingegno ed operosità dei nostri casari. Probabilmente è considerata un’immagine pubblicitaria e come tale soggetta al pagamento di un’imposta annuale".

Pifferi non nutre nessun intento di rivalsa, né di polemica. "Se c’è da pagare – prosegue il titolare del caseificio – è logico che dobbiamo comportarci di conseguenza. Però lasciatemi dire che trovo la cosa veramente ingiusta per diversi fattori. Qui si penalizza chi cerca di valorizzare il territorio e chi dimostra attaccamento e amore per le nostre radici. E poi, diciamolo chiaramente. Quelle sono immagini che abbelliscono e decorano il tratto di strada che lambisce il caseificio". Grandi affreschi che, in effetti, sono molto apprezzati da coloro che transitano sulla provinciale 51 che collega Sant’Antonino a Rubiera. Sono numerosi i clienti - dicono nello spaccio del caseificio - che ci fanno i complimenti per quelle rappresentazioni e che ci chiedono di poterle fotografare".

"Sia ben chiaro – riprende Pifferi – non voglio iniziare una guerra, ma semplicemente avviare una riflessione sull’impegno e sul ruolo di chi si sta adoperando, con tenacia e determinazione, per difendere e valorizzare i nostri prodotti. Fra l’altro, proprio come spaccio aziendale teniamo aperto tutto il giorno, dalla mattina alla sera, con lo scopo di venire incontro alle esigenze della clientela". La riflessione viene da sé: "Più ti dai da fare per incentivare le nostre eccellenze e più ti penalizzano. Ma perché non c’è questa attenzione e questa meticolosità nei confronti di chi si trova in difficoltà? Io ho provato a far valere quelle che considero le mie ragioni, anche con il sostegno di un legale, ma – conclude il nostro interlocutore – non c’è stato nulla da fare".