Caso Bains: trovate tracce di sangue su un badile Al vaglio anche i cellulari di vittima e indagati

Sarebbero state rinvenute tracce di sangue su un badile sequestrato dopo l’aggressione mortale ai danni di Ranjeet Bains, 38enne indiano padre di due bambini e residente a Motteggiana (Mn), avvenuta il 7 febbraio nell’azienda metalmeccanica ‘Quattro B’ srl a Codisotto di Luzzara. Ranjeet era stato colpito a calci e pugni da due fratelli, entrambi suoi colleghi, con i quali aveva litigato sul posto di lavoro. Nei momenti immediatamente successivi, non era apparso chiaro se fosse stato usato anche un badile. Ma poi sarebbe emersa la presenza di resti ematici distribuiti sulla parte in metallo. Il pm Giacomo Forte, titolare dell’inchiesta, ha deciso di sottoporre l’attrezzo ad accertamenti biologici, consegnandolo ai carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma. Al setaccio ci sono anche i cellulari della vittima e dei due indagati suoi connazionali, Paranjit e Charanjit Singh, di 41 e 42 anni, residenti a Suzzara (Mn): per loro è stata formulata l’ipotesi di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

Secondo quanto rilevato dai primi interrogatori e dalle testimonianze raccolte subito dopo, i due fratelli avrebbero voluto indurlo ad abbandonare quel posto di lavoro che occupava da più di dieci anni a favore di un loro parente. Ma dopo aver saputo che le sue condizioni erano peggiorate, l’umore dei due indiani era visibilmente cambiato: si erano ammutoliti. Anche da quest’aspetto è emersa l’ipotesi della morte preterintenzionale. Ma restano aspetti da chiarire: la famiglia della vittima ha parlato di clima intimidatorio dovuto all’attività sindacale svolta dal 38enne. A maggio si faranno approfondimenti sui prelievi eseguiti durante l’autopsia, in particolare per verificare quale impatto abbiano avuto eventuali colpi inferti alla testa e se vi siano stati problemi a livello cardiaco. In prima battuta non era stato infatti escluso che la causa della morte fosse dovuta a un malore seguito al violento diverbio: subito dopo il pestaggio, lui era apparso cosciente e non sembrava in condizioni gravi.

Alessandra Codeluppi