Caso Saman, ’Penelope Italia’ ha deciso di costituirsi parte civile

L’avvocato Ianuccelli: "Ci occupiamo di sparizioni con tutti i canali possibili"

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Chiuse le indagini a fine marzo, ora stanno filando via anche i venti giorni di tempo utili alle difese per fare ulteriori mosse, dopo i quali la Procura potrà chiedere il rinvio a giudizio per le cinque persone sott’inchiesta per la scomparsa della 18enne di Novellara Saman Abbas: i genitori, lo zio e due cugini, indagati per omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Intanto c’è chi, in vista dell’eventuale processo, fa sapere di voler avanzare la richiesta di costituirsi parte civile: parliamo dell’associazione ‘Penelope Italia’, realtà che da vent’anni si propone di dare sostegno - sul piano legale, tecnico e psicologico - a chi ha visto sparire nel nulla un proprio parente o amico. L’avvocato Barbara Iannuccelli ha ricevuto l’incarico di depositare la domanda da parte dall’avvocato Nicodemo Gentile, che guida l’associazione con sede a Cesena. "Ma in realtà - afferma Iannuccelli - le nostre vere sedi sono le persone: in caso di sparizione ci attiviamo con tutti i canali a nostra disposizione per aiutare le ricerche, raccogliere informazioni, fare volantinaggio con le foto degli scomparsi, avvalendoci dell’aiuto delle forze dell’ordine e di tecnici".. Il caso di Saman ha presentato, anche agli occhi dell’associazione, qualche contraddizione: "All’inizio avevamo dato credito al padre, che a fine maggio 2021 aveva detto che la figlia era andata di sua spontanea volontà in Belgio: così avevamo attivato canali di ricerca anche in quel Paese. Noi ci occupiamo di persone scomparse rivendicando i diritti dei familiari che le cercano davvero: spesso, infatti, i parenti devono lottare per farsi ascoltare ed essere creduti. Poi, da quanto emerso successivamente, sarebbero stati invece i parenti stretti, coloro che avrebbero dovuto aiutare Saman, a depistare. E di lei è uscito il ritratto di una giovane superficiale, quale non è, che aveva preso soldi in casa per poi allontanarsi in Belgio". L’avvocato rimarca un aspetto a suo dire fondamentale: "La scomparsa non è un reato. Solo sporgendo una denuncia dettagliata i familiari potranno arrivare le ricerche. Altrimenti il fatto verrà inquadrato come allontanamento volontario, caso in cui gli strumenti per agire sono pochi". Il caso di Saman presenta ancora diversi misteri: "Confidiamo che dal processo esca la verità. Manca il corpo, la strada è in salita. Ma speriamo che sia fatta giustizia come per Atika Gharib", la donna uccisa e bruciata nel Bolognese, il cui compagno è stato condannato all’ergastolo

Alessandra Codeluppi