ELIA BIAVARDI
Cronaca

Castelnovo Monti in festa. Vetrine, nastri, cartelli e palloncini colorati per l’arrivo dei campioni

L’entusiasmo di tifosi e commercianti: "È un evento che verrà ricordato per anni. C’è l’atmosfera delle grandi occasioni, speriamo che ci lasci qualcosa anche per il turismo". .

L’entusiasmo di tifosi e commercianti: "È un evento che verrà ricordato per anni. C’è l’atmosfera delle grandi occasioni, speriamo che ci lasci qualcosa anche per il turismo". .

L’entusiasmo di tifosi e commercianti: "È un evento che verrà ricordato per anni. C’è l’atmosfera delle grandi occasioni, speriamo che ci lasci qualcosa anche per il turismo". .

Le nuvole grigie che si rincorrevano sopra Castelnovo Monti non sono bastate a spegnere l’entusiasmo dei 35mila tifosi e appassionati che hanno affollato l’Appennino: oggi il paese ha avuto un solo colore, ed era il rosa del Giro d’Italia. Mano a mano che si risaliva il tragitto verso il centro, le strade si sono trasformate: i lampioni stringevano palloncini, le vetrine indossavano nastri e cartelli, i balconi si riempivano di bici stilizzate e striscioni. Fin dalle prime ore del mattino i commercianti erano impegnati negli ultimi ritocchi, i bambini sventolavano bandierine e i residenti si affacciavano alle finestre come per una festa della comunità. Solo che oggi, a sfilare, c’erano i giganti della strada.

Da settimane l’Appennino si preparava a questo momento. E ora che la corsa rosa è finalmente arrivata, tutto è sembrato più vivo. "Obiettivamente è un evento che non si ripeterà più – ha raccontato Elia Rinaldi, mentre pedalava nel centro poche ore prima dell’arrivo dei corridori – una gioia per il paese che verrà ricordata per tanti anni".

L’ecuadoriano Richard Carapaz, vincitore dell’undicesima tappa, ha tagliato il traguardo alle 17 in punto, dopo una lunga cavalcata di 186 km partita da Viareggio. Appena prima del suo arrivo, in modo quasi romantico, il cielo che aveva trattenuto la pioggia per l’intera giornata ha lasciato cadere qualche goccia proprio durante le volate finali.

Ma a rendere epico il percorso ci ha pensato la salita di San Pellegrino in Alpe, una parete verticale che tocca pendenze del 20% e che molti già definiscono la regina delle salite del Giro 2025. Poi Cerredolo, La Collina, Toano, Quara, Costabona, Villa Minozzo, Gatta e, infine, la maestosa Pietra di Bismantova, il gigante di roccia che ha sorvegliato dall’alto l’arrivo di Castelnovo.

"Per me Castelnovo e la Pietra sono il centro dello sport in Appennino", ha detto Chiara Gilioli, che oggi ha chiuso il salone da parrucchiera per non perdersi lo spettacolo.

Ed è stato proprio il collettivo il protagonista della giornata. I commercianti hanno addobbato le vetrine seguendo un filo conduttore comune, organizzato eventi e collaborato per accogliere al meglio carovana, turisti e curiosi. "Vedere così tanta gente per le nostre strade, da fuori, è una bellissima opportunità – hanno spiegato Eleonora Marciani e Giorgia Danè – si percepisce la voglia di fare qualcosa di bello tutti insieme".

Anche chi non è tifoso si è ritrovato coinvolto: "Lo senti nell’aria, anche se non sei un fan dello sport – hanno raccontato Gabriella Ruffini, Eleonora Ghirelli e Orietta Arlotti, tre negozianti di via Roma – è l’atmosfera delle grandi occasioni".

Al di là della fatica, della tattica e dei distacchi in classifica, oggi a vincere è stato soprattutto l’Appennino. "È bello vedere tutti gli stand gastronomici, la musica, le iniziative nelle piazze – hanno riflettuto Sara Montipò e Debora Monticelli, del forno-pasticceria Montipò –. È un’occasione che speriamo lasci qualcosa, anche per il turismo".

E se il ciclismo "è imprevedibile", come ricorda l’appassionato locale Luca Bianchi, è anche vero che "dato che in passato il Giro era già passato dalle nostre parti, è stato fondamentale che questa volta ci sia stato proprio l’arrivo, perché ha tutto un altro sapore".

Insomma, oggi a Castelnovo si è corsa un’altra gara: quella dell’orgoglio, dell’identità e dell’accoglienza. Un’intera comunità si è messa il vestito buono per ricevere il Giro. E anche sotto le nuvole, ha trovato il modo di brillare.