Castelnovo Monti, l'elicottero non arriva. "Grave, ora riaprite il punto nascite"

Il sindaco Bini dopo il dramma della donna incinta: "Da subito attiva la guardia medica ginecologica"

La protesta contro la chiusura del punto nascite

La protesta contro la chiusura del punto nascite

Castelnovo Monti (Reggio Emilia), 27 marzo 2018 - La montagna si ribella: cancellato il punto nascite e il reparto di ginecologia e ostetricia al Sant’Anna di Castelnovo Monti con la garanzia della disponibilità di un elicottero attrezzato per viaggi notturni per maggiore sicurezza, alla prima emergenza il sistema ‘sicuro’ si è rivelato un fallimento. Per fortuna sta meglio la signora di Gatta, al sesto mese di gravidanza, che sabato notte è stata costretta ad affrontare non solo un lungo viaggio in ambulanza per raggiungere l’ospedale di Reggio in condizioni di grave sofferenza, ma anche il disagio della sosta alla piazzola dell’elisoccorso di Castelnovo Monti per l’attesa dell’elicottero notturno da Bologna, disdetto dal 118 per problemi tecnici. In questa sua terribile avventura è stato di conforto l’assistenza medica a bordo dell’ambulanza.

Levata di scudi, ora, contro la scelta politico-amministrativa di un sistema che alla prima esperienza registra un ‘aborto’. Il sindaco di Castelnovo Monti e presidente Unione Comuni, Enrico Bini (nella foto in alto): «Questa mattina ho avuto notizie rassicuranti sulle condizioni della ragazza trasportata d’urgenza a Reggio in ambulanza, non sono gravi e nelle prossime ore farà rientro a casa sua, a Gatta. Quello che è accaduto è molto grave, con l’elicottero che doveva partire da Bologna, fermato per un’avaria. L’abilitazione della piazzola di Castelnovo Monti è un elemento di sicurezza H/24 per la popolazione dell’Appennino. Nel momento in cui si è presentata la necessità d’impiego, è mancata la risposta. È inquietante. Chiedo con forza che sia immediatamente ripristinato quanto meno il servizio di guardia ginecologica H/24. Attiveremo i canali per portare a Roma, attraverso i nuovi parlamentari eletti, la richiesta di rivedere l’accordo Stato Regioni sui parametri minimi per il mantenimento dei punti nascite nelle zone decentrate come quella di Castelnovo Monti».

Non è accettabile quello che è successo sabato notte per gli esponenti del Pd, l’onorevole Antonella Incerti e il segretario Pd montagna Guido Torelli che chiedono immediata risposta all’assessore regionale Venturi e al direttore Nicolini sulle azioni che intendono porre in atto per garantire sicurezza. Interrogazione presentata ieri dalla consigliera regionale Roberta Mori (sempre Pd) con la quale chiede chiarezza sul grave episodio della donna incinta in condizioni critiche e trasportata in ambulanza da Castelnovo Monti al Santa Maria Nuova di Reggio a causa di un’avaria dell’elisoccorso.

Barricate anche dai 5 Stelle: «Gravissimo quanto accaduto alla giovane partoriente, presenteremo interrogazione parlamentare», affermano Maria Edera Spadoni, Maria Laura Mantovani e Davide Zanichelli. «Abbiamo appreso dalla stampa locale il grave episodio, – aggiungono – oggi purtroppo ci troviamo, a distanza di pochi mesi, a guardare in faccia la realtà. Chiediamo che si faccia chiarezza sui protocolli di sicurezza che sono stati adottati così come si faccia un passo indietro e si provveda a ripristinare il servizio ginecologico H/24 come lo stesso punto nascite anche in funzione del fatto che l’ospedale di Castelnuovo Monti non è più indipendente, è accorpato a quello di Reggio».

Altra richiesta per una partoriente in montagna ieri nel tardo pomeriggio a Felina di Castelnovo Monti: allertato il 118 soccorso (codice rosso) che ha messo in movimento l’ambulanza della Croce Verde di Castelnovo Monti e, nell’imminenza del buio, l’elicottero di Bologna attrezzato per il volo notturno, atterrato al campo sportivo di Felina dove è avvenuto il rendez-vous con l’elisoccorso. La partoriente è una signora di colore residente a Felina e già madre di un altro bambino che frequenta l’asilo locale. Pare che il parto fosse già naturalmente incorso durante il trasferimento all’ospedale di Reggio Emilia. Per la puerpera e neonato pare non ci fossero particolari criticità.