Cellularline Reggio Emilia: "Trasformiamo le case in ufficio"

L’azienda leader del settore: "Per lo smart working non bastano telefonino e pc: ci vogliono le cuffie e i cavi giusti". Mercato boom

Marco Cagnetta, ceo di Cellularline

Marco Cagnetta, ceo di Cellularline

Reggio Emilia, 9 ottobre 2021 - Innovare senza sosta è una carta vincente del commercio. Ancor più nella tecnologia, dove si va alla velocità della luce. "Ecco perché abbiamo pronta una nuova linea di prodotti pensata per chi lavora in e da casa, un bisogno esploso durante la pandemia, ma che stava emergendo anche prima", racconta Marco Cagnetta, 59 anni, co-ceo di Cellularline, azienda reggiana leader in Europa nel settore degli accessori per smartphone e tablet. Realtà nata nel 1990 e che impiega oltre 250 dipendenti, presente sul mercato anche coi marchi Ploos, Aql, MusicSound, Interphone, Skross, Nova e Coverlab. La semestrale segna ricavi per 39,7 milioni di euro, in salita sul 2020.

Cagnetta, ma per lo smartworking non bastano un telefonino e un pc?

"Non è così...infatti senza sosta svolgiamo indagini per capire come migliorare i nostri accessori, lo stavamo facendo prima del lockdown e ora abbiamo lanciato i nuovi prodotti".

Esempi?

"Cuffie che lasciano un orecchio libero, perché mentre si segue una riunione online si può fare altro; caricatori multipresa oppure cavetti lunghi, fino a 2 o 3 metri...".

Insomma, fate la felicità di chi trasforma il salotto in ufficio...

"Non ci rivolgiamo solo a loro: attenzione, lo smartphone è svago, le riprese e i video fanno sempre più parte della nostra vita. Ecco perché, tra le altre cose, abbiamo pensato un treppiede luminoso per telefonini appunto per illuminare il viso mentre si videochiama o si fa un selfie, l’immagine è sempre più importante".

Non è semplice rincorrere i bisogni.

"L’utilizzo dello smartphone cambia in continuazione e soltanto così possiamo competere sul mercato".

Con chi vi confrontate?

"L’offerta è ampia e diversificata. Ci sono le aziende leader nella produzione dei telefoni che propongono i classici accessori a marchio, come cavetti, caricatori e custodie, poi chi produce solo le cover o i multispecialisti, come imprese cinesi che offrono tutta la gamma di accessori".

Come vi posizionate?

"Copriamo tutto il fabbisogno, ovviamente con prodotti più o meno evoluti e più o meno specializzati".

Vendete più in Italia o all’estero?

"Più o meno abbiamo una quota export del 50%. Non siamo presenti in Asia e negli Stati Uniti, ma soprattutto in Europa, con una buona penetrazione in Paesi come Francia e Spagna".

Il made in Italy è un valore aggiunto?

"Nell’elettronica l’italianità non lo è, anche se ci vengono riconosciuti punti di forza tipici della nostra nazione, come lo stile e il design. Siamo però orgogliosi, come azienda, di portare all’estero un po’ di italianità, visti gli affari sviluppati oltre le Alpi".

Il commercio online vi dà soddisfazioni?

"La pandemia ci ha spinto a rivedere le nostre strategie sui canali di vendita e stiamo investendo sull’e-commerce. Lo testimonia l’acquisizione del 55% di Nicotina, giovane realtà di Rimini molta attiva nelle vendite online di accessori col marchio Coverlab".

Comprate per allargarvi o per specializzarvi?

"Lo facciamo per rafforzare direttamente alcuni settori. Esempio è Nicotina, ma è successo pure con l’acquisto di Worldconnect, leader mondiale negli adattatori da viaggio con il brand Skross".