Cesi assolto per la sesta volta "Davo troppo fastidio..."

L’ex maresciallo di Correggio si sfoga: "Tutto partì dall’ex sindaco Marzio Iotti. Io da sempre incorruttibile, forse troppo. Vivo ancora in paese, a testa alta"

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di Daniele Petrone

"Ero un maresciallo tutto d’un pezzo e davo fastidio. Mi riconosco molto in ‘Poliziotti allo specchio’, uno degli articoli più belli scritti da Indro Montanelli...". L’ex comandante dei carabinieri di Correggio, Roberto Cesi, con una citazione letteraria mette la parola fine al suo calvario giudiziario. La Corte d’Appello di Bologna ha confermato l’assoluzione – l’ennesima – e la Procura Generale non ricorrerà in Appello. "Questo era il sesto grado di giudizio che abbiamo affrontato – spiega l’avvocato difensore Giuseppe Rossodivita – È come aver vinto 27 a 0...". Cesi era stato assolto per 26 su 27 capi d’imputazione in primo grado a Reggio nel 2016, tra cui concussione, omissione di atti d’ufficio, minacce e omessa denuncia. La Procura Generale aveva impugnato 12 delle 26 accuse, ma il giudice aveva bocciato il ricorso. La Cassazione aveva riportato in Appello quei 12 capi d’imputazione, ma il procuratore aveva poi rinunciato al ricorso su dieci accuse. Ne restavano due. Una sulla presunta imposizione di assunzione di due ragazzi al titolare di un chiosco di Correggio e l’altra sulla ‘famosa’ vasca idromassaggio in caserma regalata, secondo l’accusa, da Unieco. Ma due giorni fa l’Appello ha dato ancora una volta ragione a Cesi. Entro 90 giorni le motivazioni. "Festeggiare? No, no – dice il maresciallo in pensione da settembre – Si festeggia per una vincita al Superenalotto, non per qualcosa che sai di non aver commesso. Questo processo l’ho voluto io con giudizio immediato. Solo per tutelare il mio onore, nessun imputato lo avrebbe mai fatto. La vasca e tutto il resto non è mai esistito".

Un iter durato undici anni. "Le persone a me vicine ci hanno rimesso di più, io grazie al mio carattere forte e burbero, come dicono tanti, sono riuscito ad affrontare tutto ciò. Mi è costato tanto, ma ne è valsa la pena", dice Cesi. Che qualche sassolino se lo toglie: "Davo fastidio, basta leggere il caso Encor. La maggior parte di coloro che hanno testimoniato contro di me, sono persone che avevo indagato in servizio". E ancora: "Tutto è partito dall’ex sindaco Marzio Iotti. Se l’ho mai reincontrato? No. Forse si nasconde... Io continuo a vivere in centro a Correggio, non sono scappato. Chi fugge, è colpevole. Io cammino a testa alta e la gente ancora mi stima e mi considera il maresciallo del paese. C’è ancora chi dice: ‘Ah, quando c’era Cesi...‘. Dove non arriva la giustizia terrena, c’è quella divina. Ma tante persone dovrebbero chiedere scusa, non solo a me. Don Giuliano Guidetti, parroco di Fosdondo, mi difese in un’omelia e venne attaccato". E infine: "Ringrazio la famiglia e quei pochi amici, ma buoni, che mi sono sempre stati vicini e che non saliranno solo ora saliranno sul carro. L’Arma? Non sono mai stato sospeso e tutti hanno capito sin da subito. Mi spiace solo che per dieci anni sia stato perso un comandante di stazione sceriffo, incorruttibile e forse anche troppo... Io non andavo a mangiare neppure nei ristoranti di Correggio, per dirne una... Ora che farò? Mi godo le feste che mi rovinarono il 27 dicembre del 2011. Poi mi prenderò un anno sabbatico e valuterò alcune decisioni. Ora la palla è di nuovo al centro. Però la comunità di Correggio merita tanto e vorrei fare qualcosa per loro..". Chissà che non si candidi a sindaco...