
Da sinistra: Bersani, Landini e Montanari al centro Loris Malaguzzi
di Stella Bonfrisco"C’è chi fa fatto il mondo in sei giorni e il settimo si è pure riposato. Credo, senza volergli mancare di rispetto, che anche noi in diciotto giorni saremo in grado di rimboccarci le maniche e lavorare sodo per convincere le persone ad andare al voto l’8 e il 9 giugno per esprimere la propria posizione rispetto ai cinque referendum". Così Maurizio Landini, che ieri sera insieme a Pierluigi Bersani e Tomaso Montanari hanno incontrato al Centro Malaguzzi una platea che a stento la sala riusciva a contenere. Il dibattito - dal titolo "Libertà è partecipazione" – è stato introdotto dal segretario generale Cgil Reggio Emilia, Cristian Sesena, e condotto dalla giornalista Margherita Grassi.
"Non voglio entrare nel dettaglio dei cinque quesiti referendari, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza – ha detto Cristian Sesena. – Mi preme di più raccontare di un giovane ragazzo che ho incontrato nei giorni scorsi. Ho notato che teneva sempre una mano in tasca. E quando l’ha tolta gli mancavano quattro dita, perse in un incidente sul lavoro. È per lui e per tutti i ragazzi che rischiano ogni giorno la vita che chiedo a tutti di andare a votare". Cgil per la prima volta ha voluto farsi promotrice di una serie di quesiti referendari e su 5 milioni di firme raccolte in tutto il paese, per rendere possibile il voto, più di 100mila sono state raccolte nella nostra provincia.
"Da parte del sindacato – ha sottolineato Maurizio Landini, segretario generale nazionale di Cgil – si è trattato di un gesto necessario per evitare la fine della democrazia e del sindacato. La centralità del profitto all’interno del mercato ha ammazzato la dignità del lavoro. Il nostro obiettivo è raggiungere il quorum e vincere, perché solo così si può cambiare. Votare sì ai cinque quesiti è un investimento sul futuro di ognuno di noi e dei giovani. E non si tratta soltanto di voler cancellare leggi di destra, perché tra queste ci sono anche leggi volute da governi di sinistra. Le trattative per i contratti di lavoro hanno bisogno di una sponda legislativa, altrimenti non possono chiudersi".
"Partecipazione è la parola chiave – è intervenuto Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena. – Occorre cambiare la rotta, ridare significato alla Costituzione che elegge il lavoro a fondamento della nostra democrazia. Io confido nella partecipazione dei giovani, che hanno consapevolezza del mondo in cui viviamo". Pierluigi Bersani ha aggiunto: "Io penso che l’attenzione verso i referendum stia crescendo, perché si tratta di uno strumento che fa grande forza democratica. Se il lavoro è malato, anche la democrazia non può essere sana. E non lo può essere nemmeno l’economia".