"Che senso ha spendere 2,7 milioni per un altro studio sulla navigabilità?"

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E’ in programma uno studio, chiamato Win-In, che prevede intervento per "rendere il Po navigabile per aumentare il trasporto fluviale, ridurre il traffico stradale e di conseguenza l’inquinamento".

Un progetto di cui si parla da decenni, con periodiche promesse e impegni di tecnici e politici, ma che finora è sempre rimasto solo sulla carta. Uno studio che dovrebbe concludersi nel 2024 per un costo di oltre 2,7 milioni di euro, ovviamente con risorse pubbliche, di tutti i cittadini. Ma non mancano i pareri contrari: "Ha senso uno studio da 2,7 milioni di euro – sbotta Davide Zanichelli (foto), ex parlamentare del M5S – per capire se il fiume Po può essere navigato dal punto di vista commerciale da grandi chiatte per almeno 10 mesi l’anno? I soldi spesi per il porto di Boretto, costato oltre otto milioni di euro, non ha insegnato nulla? Ha senso lavorare per una previsione del fiume Po navigabile commercialmente per la logistica? Questa situazione solleva molti dubbi, specialmente perché ho visto troppo poca manutenzione sulle infrastrutture esistenti, in primis i ponti sul bacino del Po".