Chi esce dal Russell di Guastalla trova lavoro

Lo stesso istituto ha la più alta percentuale in provincia di diplomati senza bocciature. I dati di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli

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di Daniele Petrone

Gli studenti del Russell sono tra coloro che, una volta finita la scuola, trovano più facilmente lavoro su tutta la via Emilia. Lo stesso istituto ha anche la più alta percentuale di diplomati senza bocciature. Mentre gli alunni dello Spallanzani in città sono quelli che hanno maggior successo una volta approdati all’università. Lo dicono le statistiche dell’edizione 2020 di Eduscopio.it della Fondazione Agnelli – portale gratuito nato nel 2014, che vanta 1,8 milioni di utenti unici – che si propone di aiutare ragazzi e famiglie all’orientamento scolastico.

La ricerca, svolta a livello nazionale dal gruppo di lavoro coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di circa 1.275.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (201415, 201516, 201617) in circa 7.400 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie. Abbiamo così studiato i numeri che riguardano gli istituti della nostra provincia, soffermandosi soprattutto su quattro indicatori: la percentuale di occupazione una volta formati e la coerenza con gli studi scelti, i diplomati ‘regolari’ e la media voto universitaria dopo le superiori.

Occupazione. L’indice prende in esame coloro che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma, calcolato su quelli che non si sono immatricolati all’università. La ricerca si è concentrata solo sugli indirizzi tecnologici e professionali. Il Russell di Guastalla spicca tra Reggio, Modena e Parma, col valore assoluto dell’84,3% seguito a ruota dal Nobili in città col 79,4% e dal Gobetti di Scandiano con il 78,05%. Bene anche il professionaleindustriale Carrara di Guastalla con il 77,55% e l’Einaudi di Correggio col 77,28%. Male invece il Motti (indirizzo tecnicoeconomico) che raggiunge appena il 47,21% e l’istituto Secchi (tecnicotecnologico) che agguanta un 49,01%.

Coerenza. Questa parte della ricerca mette in evidenza i diplomati che a due anni dal diploma lavorano e hanno una qualifica professionale perfettamente in linea con il titolo di studio conseguito. Non include coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale trasversale, cioè comune a più titoli di studio (ad esempio commessi in attività commerciali di diversi settori merceologici). Il migliore in provincia risulta ancora l’industriale Carrara di Guastalla con l’81,08% (meglio fanno solo il don Magnani di Sassuolo con l’84% e il Ferrari di Maranello con l’82,2%), dove gli iscritti sono praticamente certi di trovare un impiego inerente alle materie apprese. Difficile però nel reggiano, trovare una statistica superiore al 50%. Sopra questa soglia si distinguono solo il professionale Corso di Correggio col 66,67%, il Russell col 64,1%, il tecnico-tecnologico D’Arzo di Montecchio col 62% e il professionale Motti di Reggio col 52%. Fanalini allarmanti di coda il Secchi con l’8,57% e il Pascal con l’11,86%.

Diplomati. Quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma cinque anni dopo? Chiaro che qui le più svariate motivazioni incidano (scuola più inclusiva o più difficile oppure più selettiva o studenti meno virtuosi), ma tant’è che a fare da padrone in questa graduatoria nella nostra provincia sono i licei scientifici. Primo ancora il Russell di Guastalla con l’81,3%, Corso di Correggio con l’80,1% e Spallanzani di Reggio col 78,5%, i più alti in assoluto sulla via Emilia assieme al classico Formiggini di Sassuolo con l’83,6%. Maglia nera invece per i tecnici tecnologici: il peggiore risulta essere l’Einaudi di Correggio col 25,8%, seguito dal Gobetti di Scandiano col 32,8% e lo Zanelli con il 35%.

Università. Importante capitolo riguarda l’indice – normalizzato per tenere conto del diverso grado di difficoltà dei corsi di laurea e degli esami – sulla media dei voti universitari ottenuti. I più ‘secchioni’? I maturati allo ‘Spalla’ in città che hanno una media di 29,5 su 30. Al secondo posto gli ‘scientifici’ del Gobetti con il 29,06, al terzo posto i correggesi del Corso con il 28,81 e giù dal podio i diplomati del Moro con il 28,41. Bene anche chi esce dall’Ariosto col 27,67 di media e gli studenti di scienze applicate dello Zanelli col 27,53. Chi fa più fatica invece sono coloro che arrivano in facoltà dopo aver frequentato il tecnicoeconomico Motti che rosicchiano un 22,76 di media voto universitaria, gli studenti del Chierici col 23,29 e del San Tomaso Aquino (indirizzo scienze umane) di Correggio col 23,36.