
Andrea Muzzini, 44 anni, insieme ai piccoli etiopi aiutati dal Gaom. Il giovane andava in missione anche se sulla sedia a rotelle
Doloroso momento di commiato giovedì scorso al funerale del volontario 44enne Andrea Muzzini, deceduto dopo lunga e sofferta malattia.
Il sole lo ha accompagnato in questo suo ultimo viaggio favorendo la partecipazione di una numerosa folla commossa. Proprio in occasione del funerale, svolto nella chiesa parrocchiale di Rosano, tante persone hanno ricordato il generoso impegno di Andrea, che, nonostante la pesante malattia, restava un volontario dell’Unitalsi e del Gaom sempre in prima fila.
L’ultima volta in Etiopia qualche anno fa era andato sulla sedia a a rotelle. Voleva essere sempre presente per dare il suo contributo in ogni luogo e in ogni occasione.
Tutti conoscevano, soprattutto nel comune di Vetto, il suo instancabile impegno nel sociale e soprattutto nel volontariato. Questo ambito, il mondo del volontariato, per Andrea non aveva confini: operava sia in Italia, tramite l’Unitalsi, che in Africa e precisamente in Etiopia con il Gaom (Gruppo amici ospedali missionari).
Tantissime persone si sono recate nella chiesa parrocchiale della frazione di Rosano per porgere l’ultimo saluto ad Andrea.
Durante l’omelia, il parroco don Giovanni Ruozi ha sottolineato come la vita di Andrea sia stata sempre dedicata al bene degli altri, dai famigliari agli amici, fino ai più poveri e bisognosi, seguendo l’esempio di Gesù, ossia vivere amando: questo è stato il suo stile di vita.
Numerosi, commossi interventi a conclusione della cerimonia funebre da parte di parenti ed amici, parole di profonda riconoscenza per il suo prezioso contributo dato fino all’ultimo nel volontariato, sono state espresse dal presidente del Gaom Alberto Campari e dal dottor Gianluca Marconi, sempre presenti nelle missioni in Etiopia.
Analoghe espressioni dei rappresentanti dell’Unitalsi, anche loro presenti alla mesta funzione.
Andrea è stato descritto da tutti un modello da imitare per il suo altruismo e il bene disinteressato, in particolare per la sua capacità di "guardare il mondo e la vita con una particolare prospettiva", persino durante la malattia.
Settimo Baisi