"Ciao Matteo, ci mancherà la tua passione travolgente"

Ieri l’addio a Incerti, il giornalista e scrittore morto il 14 agosto in Canada. Alla cerimonia tanti big dei 5 Stelle, da Di Battista alla Raggi fino a Toninelli

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di Stefano Chiossi

Passionario, rompiscatole, tifoso, aggregatore, travolgente, buono. Scegliete voi come definire Matteo Incerti, il 51enne scrittore e giornalista free-lance (collaborò anche con Carlino Reggio) morto lo scorso 14 agosto in Canada per un malore. Perché nella sala del commiato della Croce Verde – dove ieri si sono svolti i funerali dopo il lungo rimpatrio della salma – i messaggi si sono susseguiti senza sosta, in un’ora di celebrazione tra applausi, commozione e tanti ricordi.

C’era Matteo, prima di tutto. "Un fantastico rompiscatole!" come lo hanno definito gli amici in una lettera: "Avremmo voluto mandarti a quel paese un’ultima volta… Eri orgogliosamente testa quadra e un fedele tifoso della Reggiana (sul piccolo altare anche una maglia granata assieme a quella degli Hogs, la squadra reggiana di football americano di cui è stato pioniere, ndr). E di certo apprezzavi la politica delle idee e del fare; non di certo quella delle poltrone". E inevitabilmente c’era la politica, tirata in ballo dagli amici stessi. Perché Incerti era stato uno dei grillini della prima ora in Emilia, fin dai primi VDay nel 2009. E dopo il grande boom elettorale era volato a Roma dove aveva ricoperto il ruolo fino di portavoce del M5s del gruppo parlamentare.

La rappresentanza dei pentastellati non a caso è stata predominante: c’era Alessandro Di Battista, ex deputato che ha preso la parola. Ma con lui c’erano anche il senatore Vito Crimi, la vicepresidente della camera Maria Edera Spadoni, l’ex ministro dei trasporti Danilo Toninelli e il sindaco uscente di Roma Virginia Raggi; ancora l’europarlamentare Sabrina Pignedoli e il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia. Curiosamente mancava solo Beppe Grillo, amico di Incerti e assente per impegni personali.

In prima fila, i genitori Riccardo e Cristina col fratello Michele e l’ex fidanzata Claudia. Anche a loro si è rivolto Di Battista, ringraziandoli "per l’educazione che aveva. Non lo dimenticherò mai ed è stata una persona davvero importante per la mia vita. Credo che l’affetto ricevuto via social dopo la morte, e la presenza di tantissime persone qui, dimostra l’affetto, l’amore, la stima e la gratitudine che avevamo nei suoi confronti. Era un buono, e soprattutto un passionario. E quanto se ne va un passionario, il mondo è sempre più povero". Racchiudere Incerti in un unico contenitore però è molto complesso.

Lo ha ricordato Valentina Ruozi, con cui aveva scritto a quattro mani il libro ‘Il bracciale di sterline’, riportando tutti tra le sue amate cornamuse scozzesi, con tanto di omaggio anche dell’Anpi (I ’suoi’ partigiani di cui narrava gesta e curiosi racconti nei libri pubblicati) nel suonare un breve estratto. Nel parlare del ‘paradiso dei folli’ (come lui definiva l’Appennino Reggiano) dove ogni tanto "si libera sempre qualche angelo". Di Aquila Svettante, come era stato ribattezzato dalle tribù native americane del Canada dove era andato a presentare il suo ultimo libro. A ogni intervento le lacrime si mischiavano ai sorrisi, "perché Matteo sapeva travolgerti", come ha sottolineato Di Battista. Un affetto che ora rimarrà eterno.