"Ciao Raoul, che dolore" L’addio di Orietta e Iva

La Berti e la Zanicchi ricordano Casadei scomparso ieri mattina a Cesena "È riuscito a portare l’allegria dell’Emilia Romagna in tutto il mondo"

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di Luciano Manzotti

Il vuoto lasciato da Raoul Casadei, per tutti “il re del liscio”, scomparso ieri a Cesena a causa di complicazioni dovute al Covid, ha suscitato molta amarezza anche nella nostra città, dove Casadei era amatissimo. E dove si era esibito, nel corso della sua lunga carriera, moltissime volte, tra feste dell’unità, spettacoli di piazza e balere, sempre animato da un proverbiale entusiasmo e dalla sua leggendaria simpatia.

Orgoglioso di avere ideato un genere musicale che ha avuto il potere di riscaldare i cuori di tante generazioni, varcando i confini della sua amatissima Romagna, nel quale affonda le radici. Molte coppie si sono innamorate proprio sulle note di quelle canzoni solari che hanno fatto il giro del mondo. Numerose le testimonianze di cordoglio da parte di colleghi e gente comune. "Ha portato l’allegria della nostra Emilia Romagna in tutto il mondo" esordisce Orietta Berti, raggiunta al telefono, reduce dal suo successo personale all’ultimo Festival di Sanremo. "Conoscevo Raoul da tantissimi anni. Era un uomo molto simpatico, sempre pronto ad accogliere gli altri con un sorriso e una buona parola.

Ha fatto ballare e divertire intere generazioni di persone, ha rappresentato veramente una colonna della nostra musica folkloristica. Ci siamo visti l’ultima volta in tv, a Chetempochefa, da Fabio (Fazio, ndr), dove abbiamo chiacchierato a lungo, prima della diretta tv".

Iva Zanicchi, altra star reggiana ci ha regalato preziosi ricordi e aneddoti di Raoul, che a 83 anni, non ha vinto la sua battaglia contro la pandemia.

"Per me è un grande dispiacere. Non era solo il “re del liscio ma anche un grande artista e compositore -racconta l’aquila di Ligonchio-: aveva, inoltre, grandi doti umane. Era molto simpatico e cordiale. Una volta, gli avevo detto che mia madre amava la sua musica e lui la invitò sulla sua “Nave del sole”, che faceva rotta su tanti paesi della nostra riviera romagnola. Sulla nave si ballava , si mangiava e si cantava. La mia mamma tornò felicissima. Inoltre, quando io cantavo Romagna mia in qualche trasmissione televisiva, lui mi ringraziava sempre.

Una volta, ci siamo anche incontrati a Londra. Abbiamo cantato in un hotel molto importante, per una comunità di italiani, provenienti da un paese tra Parma e la Toscana".

Pochi lo ricorderanno, ma, per uno strano gioco del destino, tutti e tre gli artisti emiliano-romagnoli, parteciparono in gara ad una stessa edizione del Festival di Sanremo. Era il 1974. Vinse Iva con “Ciao cara come stai?”, e mentre Orietta conquistò il secondo posto con il brano “Occhi rossi”, l’Orchestra Spettacolo Casadei, su quel palco per la prima volta, con “La canta”, riuscì a sdoganare il “liscio” , portandolo sulla ribalta musicale più prestigiosa e ufficiale. L’Italia intera, si è stretta attorno alla famiglia di Raoul, affidando ai social aneddoti, ricordi e pensieri affettuosi, intrisi di affetto e ammirazione, per quel musicista che continuerà a vivere nel cuore di tutti.