L’acquisto del Cinepiù da parte del Comune? "Un intervento coerente con una visione strategica di medio-lungo periodo, già delineata nel nostro mandato". Così la giunta comunale di Correggio risponde alle "perplessità" dei consiglieri di opposizione di centrodestra sull’acquisizione all’asta dell’immobile, per 322 mila euro. "La possibilità di acquisire un bene come il Cinepiù, a un prezzo inferiore al valore di perizia, non era prevedibile nei tempi ma rientra in questo disegno complessivo. L’alternativa sarebbe stata non intervenire, accettando il rischio di lasciare Correggio senza cinema tra un anno, alla scadenza del contratto di locazione", dicono dal Comune.
Le opposizioni parlano di "ennesimo soccorso al fallimento Unieco". "I beni all’asta derivanti da fallimenti sono opportunità, non fardelli, per le amministrazioni lungimiranti. Lasciare questi beni abbandonati, a soggetti speculativi o nel degrado, sarebbe una scelta miope. Sfruttarli per restituirli alla comunità, invece, è una responsabilità che ci assumiamo. Sul piano economico, i costi per la futura riqualificazione del Cinepiù sono stati presi in considerazione e, tenuto conto dei 20 anni circa di età dell’edificio, ritenuti sostenibili. Ma il nostro scopo non è semplicemente acquistare "muri", bensì creare uno spazio capace di attrarre pubblico, generare indotto, rafforzare l’identità cittadina".
Antonio Lecci