di Rosaria Napodano Cinquemila pettorine rosse e blu sfidano la pioggia. Da una quindicina di pullman sono scesi migliaia di manifestanti che, da diversi comuni della provincia di Reggio e Modena, hanno deciso di riunirsi per partecipare al corteo organizzato da Cgil e Uil contro la manovra finanziaria del Governo. Durante la parata di ieri i lavoratori, intonando un acceso coro di proteste contro la premier Meloni, hanno attraversato tutto il centro storico da Porta San Pietro fino alla prefettura. Così sulle note di ‘Bella Ciao’ uno striscione con la scritta "Non molleREMO" ha simboleggiato per tutto il tempo l’idea di una protesta unita e condivisa dalle due province emiliane. Infatti il malcontento dovuto all’ultima legge di bilancio resasi impopolare in diverse zone dello Stivale, come hanno dimostrato in questi giorni gli scioperi diffusi in tutt’Italia, in Emilia Romagna conosce solo la voce di Modena e Reggio. A ribadirlo lo stesso Cristian Sesena, segretario generale Cgil di Reggio: "Anche se ci tocca combattere contro il cattivo tempo – esulta – siamo qui. Si tratta dell’unico corteo che si svolge nella nostra regione e quindi essere in tanti ci fa piacere. L’obiettivo è quello di presentare le nostre istanze ai prefetti, che sono i rappresentanti dello Stato, per dire di no a questa finanziaria che consideriamo iniqua, sbagliata e non in grado di risolvere i problemi del Paese". Insieme al segretario Cgil di Reggio si erge in rappresentanza del territorio modenese Daniele Dieci, segretario generale Cgil di Modena, che ricorda: "Apprezziamo lo sforzo di chi è qui oggi. Tante persone hanno deciso di scioperare rinunciando a una giornata di lavoro. Ma la dignità non ha prezzo. Noi non molleremo di fronte a una manovra che ci vuole deboli e isolati, ma rispondiamo con grande forza. Vogliamo un paese dove la redistribuzione dei soldi avvenga correttamente, non dandoli a chi già ce li ha. Questo deve essere l’avvio per la costruzione dell’opposizione a questo Governo, non solo in questa città ma nel nostro paese". A parlare anche Luigi Tollari, segretario generale Uil Modena e Reggio, che chiosa: "Ci dispiace che non ci sia la Cisl, che invece ha preferito differenziarsi. Noi abbiamo semplicemente agito in risposta a un Governo che per noi non rappresenta tutta l’Italia, e che fa cassa sulle pensioni". A raccogliere le istanze di protesta e i timori dei sindacalisti che intanto rivelano: "Ci arrivano sollecitazioni sempre più numerose e percepiamo una conflittualità crescente nella parte più povera della società dove gli squilibri stanno creando molta tensione", il prefetto di Reggio, Iolanda Rolli, che durante l’incontro risponde: "Apprezzo le funzioni delle organizzazioni sindacali che hanno forza rappresentativa e sono per me un’importante sentinella. È importante percepire il sentire delle persone. Quella di oggi è stata una manifestazione ben organizzata e corretta, così come dovrebbe sempre essere. Bisogna continuare a lavorare insieme per dare un quadro chiaro del nostro territorio".

Cronaca

di Rosaria Napodano
Cinquemila pettorine rosse e blu sfidano la pioggia. Da una quindicina di pullman sono scesi migliaia di manifestanti che, da diversi comuni della provincia di Reggio e Modena, hanno deciso di riunirsi per partecipare al corteo organizzato da Cgil e Uil contro la manovra finanziaria del Governo. Durante la parata di ieri i lavoratori, intonando un acceso coro di proteste contro la premier Meloni, hanno attraversato tutto il centro storico da Porta San Pietro fino alla prefettura. Così sulle note di ‘Bella Ciao’ uno striscione con la scritta "Non molleREMO" ha simboleggiato per tutto il tempo l’idea di una protesta unita e condivisa dalle due province emiliane. Infatti il malcontento dovuto all’ultima legge di bilancio resasi impopolare in diverse zone dello Stivale, come hanno dimostrato in questi giorni gli scioperi diffusi in tutt’Italia, in Emilia Romagna conosce solo la voce di Modena e Reggio. A ribadirlo lo stesso Cristian Sesena, segretario generale Cgil di Reggio: "Anche se ci tocca combattere contro il cattivo tempo – esulta – siamo qui. Si tratta dell’unico corteo che si svolge nella nostra regione e quindi essere in tanti ci fa piacere. L’obiettivo è quello di presentare le nostre istanze ai prefetti, che sono i rappresentanti dello Stato, per dire di no a questa finanziaria che consideriamo iniqua, sbagliata e non in grado di risolvere i problemi del Paese". Insieme al segretario Cgil di Reggio si erge in rappresentanza del territorio modenese Daniele Dieci, segretario generale Cgil di Modena, che ricorda: "Apprezziamo lo sforzo di chi è qui oggi. Tante persone hanno deciso di scioperare rinunciando a una giornata di lavoro. Ma la dignità non ha prezzo. Noi non molleremo di fronte a una manovra che ci vuole deboli e isolati, ma rispondiamo con grande forza. Vogliamo un paese dove la redistribuzione dei soldi avvenga correttamente, non dandoli a chi già ce li ha. Questo deve essere l’avvio per la costruzione dell’opposizione a questo Governo, non solo in questa città ma nel nostro paese". A parlare anche Luigi Tollari, segretario generale Uil Modena e Reggio, che chiosa: "Ci dispiace che non ci sia la Cisl, che invece ha preferito differenziarsi. Noi abbiamo semplicemente agito in risposta a un Governo che per noi non rappresenta tutta l’Italia, e che fa cassa sulle pensioni". A raccogliere le istanze di protesta e i timori dei sindacalisti che intanto rivelano: "Ci arrivano sollecitazioni sempre più numerose e percepiamo una conflittualità crescente nella parte più povera della società dove gli squilibri stanno creando molta tensione", il prefetto di Reggio, Iolanda Rolli, che durante l’incontro risponde: "Apprezzo le funzioni delle organizzazioni sindacali che hanno forza rappresentativa e sono per me un’importante sentinella. È importante percepire il sentire delle persone. Quella di oggi è stata una manifestazione ben organizzata e corretta, così come dovrebbe sempre essere. Bisogna continuare a lavorare insieme per dare un quadro chiaro del nostro territorio".

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