Città sempre più anziana "Inutili nuovi punti nascite"

La direttrice generale dell’Ausl mette una pietra tombale su Castelnovo Monti "Ma a Guastalla riaprirà". E intanto inaugura anche l’ospedale di comunità.

Città sempre più anziana  "Inutili nuovi punti nascite"

Città sempre più anziana "Inutili nuovi punti nascite"

"Dobbiamo ristrutturare i servizi in base alle esigenze attuali e del futuro, non a quelle di ieri. Quindi investire in ottica di una popolazione sempre più anziana, e non per i neonati che non ci sono. Va detto chiaramente".

Le parole di ieri di Cristina Marchesi appaiono come la pietra tombale definitiva sulla riapertura dei punti nascite. Almeno per quanto riguarda Castelnovo Monti e Scandiano, mentre per Guastalla, secondo quanto riferito dal sindaco Camilla Verona circa un mese fa, "siamo stati rassicurati che riaprirà".

D’altronde a Castelnovo Monti il punto nascite è chiuso dal 2017. E nonostante le promesse del governatore Stefano Bonaccini in campagna elettorale ("In Appennino saranno riaperti" disse nel gennaio 2020) il destino sembra ormai segnato.

Donini peraltro ieri ha fatto una disamina per nulla incoraggiante sulla situazione economica regionale: "La sanità non è più centrale in questo Governo, come non lo è stato nel precedente (di Draghi, ndr). Ma è così da 15 anni ormai. Con questi finanziamenti non possiamo andare avanti".

Non a caso la Regione prevede un buco da 400 milioni nel bilancio di previsione di fine mese sulla sanità, anche a causa di una campagna vaccinale Covid che per Donini "è costata 4 miliardi di euro". Ma il problema, secondo l’assessore, rimane un altro: "In Italia ci sono 12mila medici di emergenza-urgenza; di questi, 5mila andranno in pensione nei prossimi 3 anni, ma ce ne sono solo 1.500 pronti a sostituirli. Non è solo questione di soldi".

Ecco perché a maggior ragione, "è controcorrente aprire un pronto soccorso in questa fase". Peraltro il distretto reggiano raddoppierà, visto che il 17 aprile verrà ufficialmente ripristinato anche il Ps di Correggio. Tornando a Scandiano invece, nel 2019, quindi pre-Covid, c’erano stati 21mila accessi. Secondo Donini, "il 76% erano codici bianchi o verdi. Ecco perché dobbiamo coinvolgere maggiormente i medici di base".

Infine, annuncia l’ultima novità di ieri: "Al Magati abbiamo inaugurato anche l’Osco, l’ospedale di comunità, ovvero una parte di cure intermedie, tra chi non necessità più il ricovero ospedaliero ma non è ancora pronto per l’assistenza domiciliare e viceversa. Peraltro le leggi statali ci chiedono il doppio dei posti letto che abbiamo attualmente per questa specifica. Ma ci stiamo lavorando".

Stefano Chiossi