LARA MARIA FERRARI
Cronaca

Classifica qualità della vita. Welfare, Reggio in caduta

Report del ‘Sole24Ore’, spuntano indici bassi per giovani, anziani e bambini

Alla voce benessere e welfare, secondo l’edizione 2025 degli indici generazionali del Sole 24 Ore, Reggio non fa una bella figura. Non solo non è nelle prime tre posizioni (son lontani quei tempi) e nemmeno nella top ten, ma per trovare la città occorre scorrere parecchio lungo la classifica. Una caduta libera che, purtroppo, la colloca molto in basso.

Il titolo dell’indagine – ‘A Nord Est benessere al top per anziani, giovani e bambini’ – evoca uno scenario positivo. Ma, leggendo bene, la realtà per Reggio, è tutt’altra: la graduatoria della qualità della vita degli anziani (over 65 anni) la piazza al 31° posto, con 510,1 punti. Ancora peggio va ai giovani (da 18 a 35 anni), per cui Reggio si trova al 79° posto, con 459,7 punti. Una lieve consolazione arriva dai bambini (da 0 a 14 anni): la città del Reggio Approach si ferma al 60° posto, con 446,1 punti.

Un quadro deludente quello emerso dal Festival dell’Economia di Trento, dove il dossier è stato presentato in anteprima domenica.

Le graduatorie misurano la capacità dei territori di rispondere ai bisogni di tre categorie generazionali considerate allo stesso tempo le più fragili e strategiche: gli anziani, i giovani e i bambini. In gioco ci sono i servizi a loro rivolti e le condizioni generali di vita e salute.

A conquistare le medaglie d’oro sono Bolzano per la categoria anziani, Gorizia per quella dei giovani e Lecco per quella dei bambini: tre città del Nord che apparentemente delineano una macro-area trainante. Tuttavia, per Reggio lo scenario è ben diverso. Sembrano piuttosto assi pigliatutto.

Ma come vengono stilate le classifiche? Ogni indice generazionale è composto da 15 indicatori: a ogni provincia vengono assegnati 1.000 punti per il valore più alto e 0 punti per quello più basso. Il punteggio finale è la media dei 15 parametri.

Speranza di vita, persone sole, pensioni di vecchiaia e spesa sociale sono fra i parametri fondamentali nella prima classifica, dove Parma brilla al 9° posto e Reggio si vede sorpassare da Bologna, Piacenza e Forlì-Cesena.

Disoccupazione giovanile, presenza di laureati e gap degli affitti fra centro e periferia servono a comprendere i posizionamenti nella lista delle città dove ragazze e ragazzi se la passano meglio: Parma, Rimini, Ravenna, Modena e Ferrara surclassano Reggio, guardata dall’alto al basso da Caserta, Isernia, Catanzaro e Caltanissetta.

Infine, per quanto riguarda i più piccoli l’ indice di benessere territoriale comprende un’adeguata presenza di verde, spazio abitativo e servizi comunali per l’infanzia. Lo stallo di Reggio al 60° posto, preceduta da Parma al 25° e Modena al 27° potrebbe deludere e non poco la comunità.

Lara Maria Ferrari