Cna sferza i candidati "Salvate i fondi del Pnrr"

Timore per il rincaro energetico: aumentato di 6 volte il prezzo dell’elettricità. Ma la vera emergenza è la ricerca di personale specializzato, che non si trova

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di Nicola Bonafini

Un ’Manifesto per l’Italia’ suddiviso in 10 punti, da sottoporre ai candidati alle elezioni del 25 settembre. Anche Cna scende in campo in questa campagna elettorale al fulmicotone. Lo fa a livello nazionale, visto che dal 9 al 13 settembre, nella sua sede di Roma, ospiterà i leader dei principali partiti candidati alle elezioni per discutere nel dettaglio il manifesto programmatico che ieri, è stato presentato nelle varie sedi territoriali.

Reggio, grazie alle sue 6.500 imprese associate, altre 3.000 convenzionate, oltre 9.000 pensionati e 400 dipendenti, è la quinta per grandezza in tutta Italia, ha voluto ‘declinare’ i dieci punti del manifesto secondo quelle che sono le esigenze impellenti che la piccola impresa reggiana presenta. Lo ha fatto grazie alla presenza di Giorgio Lugli, presidente di Cna Reggio e il direttore generale, Azio Sezzi, che ne hanno elencato i punti salienti Il ‘decalogo’.

Dieci punti, come detto, che hanno ca va sans dir, come elemento principale la crisi energetica e l’importanza della transizione verso forme di sostentamento energetico più sostenibili. "Le nostre aziende hanno, sui loro tetti, quasi tutte, montato pannelli fotovoltaici. L’auspicio è che questo diventi, in futuro, la normalità", sottolinea Lugli. Si parla della necessità di rendere flessibile il mercato del lavoro, ma anche di ‘accompagnare’ queste imprese sui mercati esteri, attraverso forme adeguate di internazionalizzazione – "Troppo spesso l’attenzione è puntata sulle imprese medio-grandi", ancora Lugli. La tutela della salute e la protezione del potere d’acquisto delle pensioni. E ancora, un accesso al credito più favorevole, oltre alla creazione di un sistema di infrastrutture moderno che sia in grado di ottimizzare ed esaltare le eccellenze del Paese. Infine, un fisco più leggero ed equo.

Il tema energetico. Da questo punto di vista le piccole e medie imprese reggiane resistono. Con fatica, ma lo fanno: "Siamo passati, da circa 0,16 chilowatt ora di luglio 2021, a 0,64 di luglio 2022. Sono aumenti consistenti che si riverberano su tutta la catena produttiva – spiegano sia Lugli che Sezzi–-. Resistiamo? In qualche modo lo facciamo, perché molti contratti sono stati sottoscritti con prezzi bloccati e le imprese scaricano solo in minima parte all’utenza finale questi prezzi. Il tempo però stringe. Interventi a sostegno di chi opera sui mercati nazionali devono essere fatti, e non si può aspettare l’insediamento del prossimo Governo. Non c’è tempo da perdere".

Il PNRR. Per CNA Reggio è un punto fondamentale: "La stragrande maggioranza dei progetti in Emilia e a Reggio sono stati approvati e qualche finanziamento è già arrivato – sottolinea Sezzi –. Ma per noi è determinante che si continui su questa strada, perché è ovvio che questi sono investimenti che andranno ad incidere sul tessuto sociale ed imprenditoriale del Paese modernizzandolo. Per noi è determinante che si continui nel solco del precedente Governo. Il quale, pur essendo dimissionario, sta spingendo per un’accelerazione dei progetti legati al PNRR. Sto sentendo da alcuni candidati parlare di rinegoziazioni o sospensione. Questo è esattamente ciò che non vogliamo".

Il mercato del lavoro. "E’ un altro tema fondamentale – chiudono all’unisono Lugli e Sezzi –. Cercare di allineare la domanda delle nostre imprese associate al mercato del lavoro. Domanda e offerta si devono in qualche modo trovare. Consapevoli che non si cerca sempre un ingegnere meccatronico; ma più spesso, l’obiettivo, è quello di formare un ragazzo che lavorerà in un forno o in un negozio di acconciature. Abbiamo i nostri centri di formazione ed abbiamo un contatto costante con la scuola, ma è determinante che chi amministra il territorio, il Paese e la politica in generale creino una ‘cornice’ all’interno della quale anche le piccole e medie imprese possano accedere ad un mercato, quello del lavoro, che deve arricchirsi sempre di più di competenze e capacità".