
Il ciclista lecchese Luca Colnaghi – 26enne corridore del team professionista reggiano Vf Group Bardiani Csf Faizanè di Bruno...
Il ciclista lecchese Luca Colnaghi – 26enne corridore del team professionista reggiano Vf Group Bardiani Csf Faizanè di Bruno Reverberi – è stato aggredito due giorni fa durante un allenamento sul lago di Como. A denunciarlo è lo stesso gruppo sportivo. "La Vf Group Bardiani Csf Faizanè si legge in una nota – esprime la propria vicinanza e solidarietà a Luca Colnaghi, vittima di una grave aggressione mentre rientrava a casa dopo un allenamento. Il nostro atleta, insieme al fratello Andrea, è stato dapprima minacciato e spintonato da un individuo in moto e, successivamente, aggredito in un secondo episodio che gli ha causato serie conseguenze fisiche". Colnaghi – continua il comunicato – ha riportato una spalla lussata e una microfrattura alle costole, con una prognosi di 10 giorni di riposo. Nonostante ciò, il suo spirito combattivo lo spinge a voler onorare gli impegni sportivi in Belgio nel prossimo weekend, al Gp Criquielion e al Gp Monseré, ai quali il lecchese desidera partecipare. Colnaghi ha sporto denuncia ai carabinieri e ha scelto di affidarsi ad ‘Accpi (l’associazione corridori ciclisti professionisti italiani) e alla tutela legale dell’associazione ‘Zero Sbattì. "Mi ha affiancato, insultato e ha messo il suo mezzo di traverso per costringermi a fermarmi – il racconto del corridore – Quando me lo sono ritrovato faccia a faccia, abbiamo cercato di calmarlo, di dirgli di smetterla, che non avevamo alcuna voglia di litigare, ma mi ha spintonato e fatto cadere. Mi ha aggredito, prendendomi per il collo, per fortuna con mio fratello siamo riusciti a bloccarlo e a farlo andare via. Sembrava finita lì. Arrivato a casa mi sono accorto di aver perso le cuffie che avevo nella tasca della maglia così sono tornato a cercarle, commettendo l’errore di ripresentarmi sul luogo da solo. Ahimè è tornato con un’altra persona a bordo della moto. E mi hanno preso a pugni. Sono davvero amareggiato e mi auguro che nessuno debba vivere un’esperienza simile. Credo nella giustizia e spero che le autorità facciano il loro dovere".