"Colori e materia sono il mio linguaggio"

Alfonso Borghi scelto come copertina del Catalogo d’Arte Moderna. "E’ un onore che mi emoziona. Non sto nella pelle"

Migration

di Lara Maria Ferrari

Entusiasta come un fanciullo, Alfonso Borghi comunica la notizia della nuova copertina che il CAM, Catalogo dell’Arte Moderna – editoriale Giorgio Mondadori, gli ha dedicato nell’edizione 58ª appena presentata a Milano. Traguardo che lo rende l’artista più celebrato nella storia del CAM. Posto che se un artista è tale, di lui rimarrà sempre qualcosa di inafferrabile, a cogliere il temperamento di Borghi ci aiuta l’immagine di un vulcano che alterna momenti apparentemente dormienti ad altri, di eruzione portentosa.

"Mi muovo tra i sogni" è infatti una sua dichiarazione diventata titolo di una mostra recente, al PAN di Napoli, nell’inverno 2021, dov’era esposta anche l’opera ‘La materia dei miei pensieri’, sorta di quadro – manifesto in cui dal nero emergono tocchi materici di giallo e rosso, avviluppati, annodati in un groviglio di cui non si scorge inizio né fine.

Maestro, come commenta il raggiungimento della terza copertina nel ricercato annuario dell’arte italiana ?

"E’ un onore che mi emoziona. Non sto nella pelle. Fra le 964 pagine e le oltre 1800 illustrazioni della pubblicazione, il dipinto scelto è ‘Nascondo la notte nella casa a torre’. Giovanni Faccenda e Carlo Motta mi hanno definito ’Maestro degno di appartenere alla ristretta cerchia dei maggiori contemporanei’".

Fino al 12 dicembre prosegue la mostra ‘L’arte della velocità’ all’Academy Dallara di Varano de’ Melegari. Una passione forte, quella per i motori.

"Assolutamente sì. L’ingegner Giampaolo Dallara è mio estimatore e ci siamo intesi subito. Ho creato sei opere, fra cui appunto ‘Varano’, in un gioco di colori accesi e rimandi che traducono l’arte della velocità".

Un momento d’oro che la porta a esporre anche alle Ceramiche San Giorgio di Albisola.

"La San Giorgio di Albisola è un’istituzione. Vi hanno esposto Lucio Fontana e Asger Jorn negli anni Sessanta. Poi la crisi ha investito anche questo monumento dell’arte ceramica ed è occorso del tempo per risollevarsi. Io ho dato il mio contributo e adesso la sede è tornata a splendere. Sarò ospite con delle grandi Boules".

E la sua agenda a cavallo del nuovo anno è già piena…

"Sto realizzando sei opere per Palazzo Rangoni di Parma (ci indica un ‘giallo’ maestoso, grondante colore, dedicato ai versi di Luigi Menozzi, poeta del Po), ed è in preparazione una grande mostra a Milano nel 2023. A Domodossola invece mi attendono dopo la grande esposizione dedicata alle donne di Picasso, Sironi e Boldini. Poi ci sono i privati. Dopo Milano volerò a Londra. Un Lord collezionista vuole vedere alcuni miei lavori, e poche settimane fa ha manifestato un interesse per l’acquisto un collezionista di Singapore".

Quando torna a casa c’è il suo atelier ad attenderla.

"E’ un luogo magico, creato apposta per me dall’architetto Remo Tanzi. Avvolto dalle note soffuse del jazz, altra componente fondamentale, sprigiono il colore in tutta la sua potenza e in gran quantità, dosandolo però sempre in tocchi delicati e leggeri. Quando lavoro su un tema ci penso in continuazione, l’idea mi accompagna ovunque. Ma il mio approdo naturale rimane lo studio".

Luci e ombre riempiono la vita di ognuno, e nel suo caso esse si traducono in un equilibrio di tonalità sorretto da materia e colore.

"Sono lo Yin e lo yang che mi porto dentro e rivelo finalmente sulla tela, dove diversi elementi si inseguono per fondersi in una concordanza cromatica originale. Che è poi il mio stile. Ho sempre cercato di trovare me stesso, una mia strada artistica".

Sappiamo che ha cominciato giovanissimo, tornando da un soggiorno parigino carico di suggestioni che l’hanno indirizzata verso l’Espressionismo. Eppure o proprio per questo la sua poetica si è sempre dimostrata libera da costrizioni ideologiche.

"Mi nutriva un autentico bisogno di dipingere, che nel tempo si è trasformato nella ricerca continua di uno stile, di emozioni sempre nuove, che ho saputo incanalare in un linguaggio mio proprio. Desidero trasmettere queste emozioni agli altri tramite una pittura immediatamente percepibile, che si esprime nell’energia dei miei colori densamente materici, e nelle forme".

Sedi pubbliche e private hanno ospitato le sue opere in mostre ormai divenute storiche e di richiamo internazionale. Che significato dà a questi momenti?

"Io credo che più di ogni altra cosa ad appagarmi sia la mia creatività, che è poi la sorgente di tutte queste esposizioni da lei enumerate. E’ il flusso creativo, alimentato da uno studio inesausto delle potenzialità della materia e delle tecniche adoperate e che può arrivare da poche righe scritte di una poesia, o dall’eco di una musica. Alla pittura via via si sono unite la ceramica, la scultura e la grafica. Altre fonti di conoscenza che mi danno la carica per continuare".