Colpo al supermercato. "L’ho fatto per fame"

Un algerino senza fissa dimora e già espulso, in manette per rapina impropria. Scappando ha spintonato un vigilantes

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di Alessandra Codeluppi

Quel carrello della spesa era carico di articoli rubati, soprattutto cosmetici ma anche alimenti. Non due spiccioli, ma per un valore totale di 947 euro.

Come ogni anno, nel periodo natalizio i furti nei supermercati tendono a intensificarsi.

Davanti al giudice, l’algerino 27enne Adlane Mazouni, arrestato dai carabinieri, ha ammesso di aver arraffato lui quella merce, sostenendo però di averlo fatto per disperazione: "Non so come campare. Ho preso i prodotti beauty per rivenderli e il cibo per poterlo mangiare".

Lui risulta senza fissa dimora, disoccupato e anche gravato da un provvedimento di espulsione.

Sabato il giovane aveva dapprima tentato di mettere a segno il furto alla Coop del centro commerciale Meridiana. Poi, una volta scoperto, ha spintonato l’addetto alla sicurezza per cercare di fuggire: alla fine, il 27enne è stato arrestato per rapina impropria, perché ha aggredito per mantenere il possesso della refurtiva.

Verso le 18 aveva riempito il carrello mettendo sopra i prodotti alimentari e sotto i cosmetici, per nasconderli. Poi aveva cercato di uscire senza pagare, attraverso una porta laterale che conduce all’interno della galleria dove ha sede il supermercato.

L’azione non è però passata inosservata al vigilantes, che ha raggiunto il giovane. Quest’ultimo ha reagito in modo aggressivo: lo ha spintonato contro un pilastro e ha mosso contro di lui anche il carrello. Il 27enne è stato fermato e preso in consegna da un equipaggio dei carabinieri di Reggio, nel frattempo intervenuti su richiesta del responsabile del supermercato di via Kennedy. L’addetto alla sicurezza è ricorso alle cure mediche in ospedale, dove gli sono state riscontrate contusioni per le quali è stata formulata la prognosi di un giorno. La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita al punto vendite.

Davanti al giudice Michela Caputo, ieri il giovane, difeso dall’avvocato Giuseppe Caldarola, è comparso per la direttissima, spiegando di aver agito per bisogno. Il pm Marco Marano ha chiesto per lui l’obbligo di firma e il divieto di dimora: misura, quest’ultima, disposta dal giudice in attesa della prosecuzione della direttissima fissata in gennaio.