
Jessica Ferreri, seconda da destra, assieme alla sua squadra della Scuola Internazionale di Comics
Jessica Ferreri, direttrice della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia: qual è lo stato di salute di quest’importante simbolo dell’eccellenza reggiana? A quanti iscritti siete arrivati?
"La Scuola a oggi conta circa 300 iscritti, suddivisi tra circa 8
corsi di specializzazione professionale, la maggior parte dei quali prevedono durata triennale".
Non avete avuto ripercussioni dopo il periodo del Covid?
"Per fortuna, dal periodo Covid non abbiamo avuto conseguenze negative sul numero di iscrizioni che ci pervengono ogni anno, siamo abbastanza regolari con i numeri che realizziamo. Anche perché, essendo tutti i corsi a numero chiuso, abbiamo anche un limite fisiologico endogeno".
Qual è l’identikit dello studente o della studentessa che vengono a intraprendere il percorso con la scuola? Sogni, aspettative.
"I nostri studenti e studentesse sono persone generalmente interessate all’arte e alla creatività, ma anche spinte da un’esigenza espressiva. Non c’è solo fumetto, ci sono tanti altri corsi che, con diversi strumenti e competenze, consentono di diventare professionisti nella comunicazione, in senso lato".
Su cosa vogliono scrivere e disegnare i ragazzi di oggi?
"Questa domanda è molto specifica per il corso di fumetto che, come detto, è solo una delle nostre tante proposte. In generale, comunque, i ragazzi, quando chiamati a raccontare, si basano prima di tutto sulle esperienze personali. Questo è senz’altro un buon punto di partenza, perché si riesce meglio a parlare di vicende e sentimenti che si conoscono bene".
Il rapporto con Reggio Emilia: la città vi segue? Vi vuole bene?
"La città, in senso istituzionale, sta iniziando adesso a prenderci in più dovuta considerazione, anche perché noi siamo assolutamente capaci di stare in piedi senza aiuti esterni. In ogni caso, nei nostri quasi 18 anni di attività a Reggio Emilia, abbiamo partecipato a diversi eventi e manifestazioni in cui portiamo sempre i nostri studenti e studentesse per consentirgli anche di rapportarsi con il pubblico".
Quali sono i progetti futuri della Scuola, e quali sono le prospettive e le sfide?
"La nostra mission da sempre è quella di formare adeguatamente persone che un domani vogliano lavorare come, illustratori, graphic designer, fumettisti, animatori, eccetera. Cerchiamo di mantenere alto il nostro standard di insegnamento, reclutando solo i migliori professionisti dei vari settori di riferimento e monitorando costantemente gli andamenti di tutti i corsi"
Il buon successo del placement vi sta dando particolare soddisfazione?
"La più grande soddisfazione che riceviamo come Scuola è vedere l’ennesimo studente o studentessa entrare con successo nel mercato del lavoro. L’obiettivo, per il futuro, è svolgere sempre al meglio il nostro lavoro. Le sfide ci sono senz’altro, del resto è un settore, quello della formazione nelle arti visive, che sta vedendo crescere i competitor in maniera esponenziale. Noi vogliamo distinguerci proprio per la qualità comprovata che siamo in grado di offrire".
Paolo Rosato