Reggio Emilia, commesso massacrato per un debito da 50 euro

Spedizione punitiva: banda di cinque giovani aggredisce un 25enne nel mini market di via Cesana. Un testimone: "Sono la ‘mafia’ del quartiere, ho paura quando li incontro"

L’intervento della polizia dopo l’aggressione nel tardo pomeriggio di ieri

L’intervento della polizia dopo l’aggressione nel tardo pomeriggio di ieri

Reggio Emilia, 5 aprile 2023 - Cinque contro uno. Lo hanno massacrato di botte, presumibilmente per un debito pregresso. Per la modica cifra, parrebbe, di soli cinquanta euro. Una spedizione punitiva in piena regola quella andata in scena nel tardo pomeriggio di ieri in via Cesana, una laterale di via Eritrea, in zona stazione (che si affaccia sulla circonvallazione vicino al distributore Agip). L’ennesimo episodio di un’escalation di violenza che non sembra conoscere fine negli ultimi giorni.

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Erano circa le 18,30 quando una banda di cinque giovani pakistani – tra i 25 e i 30 anni – si sono presentati nel negozietto etnico Pakasia per aggredire un coetaneo connazionale che lavora nella bottega da circa un mese.

Appena è uscito fuori, lo hanno riempito di calci e pugni (qualche testimone sostiene anche che fossero armati di mazze e bastoni) in mezzo alle bancarelle di frutta e verdura nella distesa del chiosco. Poi sono fuggiti. Il titolare ha chiamato il 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza; il personale sanitario ha caricato il ferito per trasportarlo all’ospedale Santa Maria Nuova. Le sue condizioni non sono gravi, ma ha riportato contusioni importanti da percosse. È intervenuta anche la polizia che ha avviato le indagini per individuare i responsabili; all’esterno non ci sono le telecamere che invece sono presenti solo dentro al mini market.

Ma gli agenti hanno raccolto le testimonianze di alcuni clienti presenti al momento dell’agguato. Dai quali hanno appreso che il gruppetto e il commesso si conoscevano da tempo in quanto la vittima lavorava con loro in una ditta di Corte Tegge. Nel pomeriggio la banda gli avrebbe telefonato: "Passiamo a prendere i soldi, o ce li dai o ti pestiamo", questo il tenore della chiamata. "Sono ragazzi che vivono in zona stazione e terrorizzano tutti – ci racconta un testimone che ci tiene all’anonimato ("sennò vengono qui e mi tagliano la gola") – Sono pericolosi. Sono la ‘mafia’ (li definisce proprio così, ndr ) del quartiere. Io ho paura di loro".