Compostela vietata? A 81 anni percorre 781 chilometri a Gavassa

Sergio Bonini voleva completare a piedi il celebre Cammino ma il Covid glielo ha impedito: ecco la sua risposta

Sergio Bonini mostra il foglio in cui ha segnato i chilometri percorsi in questi mesi

Sergio Bonini mostra il foglio in cui ha segnato i chilometri percorsi in questi mesi

Reggio Emilia, 5 ottobre 2020 - Sergio Bonini, 81 anni, sognava da un anno di poter fare, a piedi, il percorso di Santiago di Compostela. Ma l’emergenza Covid ha sconvolto tutti i suoi programmi impedendogli di percorrere il Cammino a cui, da fervente religioso, teneva parecchio. Una piccola impresa, considerando anche la sua età, da cui Sergio Bonini, era particolarmente attratto tanto che, per mesi, a partire dall’inizio di settembre dello scorso anno, si era impegnato con allenamenti quotidiani e passeggiate chilometriche. Poi l’arrivo del Covid e della pandemia gli ha sbarrato la strada sbriciolando, almeno per ora, quelli che erano i suoi sogni. Niente Cammino, niente trasferta in Spagna. Almeno per ora. E chissà per quanto altro tempo. Sia Boni che tutto il gruppo con cui avrebbe dovuto effettuare questo Cammino ha dovuto rinunciare malgrado tutto fosse organizzato nei dettagli grazie ad un’agenzia di viaggi di Correggio. Il programma originario contava un gruppo di 12 persone di ogni età e mosse dalle più disparate motivazioni con una sola meta in testa: Santiago di Compostela. Il viaggio della speranza e della fede.

La stessa fede con cui Sergio si è avvicinato a questo progetto: "Io sono cristiano. Ho visto anche di recente un film che trattava l’argomento e mi sono commosso".

Fatto sta che, malgrado sia stato costretto a rinunciare alla trasferta in Spagna, Bonini ha dato vita ad un piano alternativo per non rinunciare al suo personale Cammino. "Se per il virus è saltato tutto, io non mi arrendo ed è per questo - spiega - che ho deciso di ripercorrere lo stesso tragitto ma intorno a casa mia, a Gavassa".

A 300 metri dall’abitazione di Sergio Bonini inizia infatti una strada sicura che è diventata il suo personalissimo Cammino per ben 13 mesi, fino a questo settembre. La routine è sempre la stessa: andare avanti e indietro per il viale calcolando i chilometri a fine giornata. Il tutto ripetuto tre volte a settimana fino ad oggi, per un totale di 781 km, esattamente i chilometri che avrebbe dovuto percorrere per arrivare a Santiago de Compostela. Un obiettivo non da poco che ha ripagato Sergio dello sforzo di lunghi allenamenti e soprattutto della delusione di un viaggio andato in fumo per cause di forza maggiore: "Anche se più avanti dovessero riconfermare il viaggio, a questo punto non lo farò perché sono più che soddisfatto dei risultati ottenuti camminando qui intorno alla mia campagna".

Poi ci racconta di quando intorno agli anni ‘80 aveva già compiuto lo stesso viaggio ma in bici, con degli amici: "Siamo partiti da Massenzatico e da lì siamo andati dritti a Santiago. Eravamo in quattro e mentre pedalavamo dicevamo il rosario a turno". Poi, con commozione nella voce, aggiunge: "la domenica ci fermavamo nelle chiese di passaggio per la messa". Non è tuttavia solo la fede a muovere Sergio: da grande sportivo quale è, il Cammino è anche un modo per mettersi alla prova. Dopo ben 40 anni di cicloturismo tanti sono stati infatti i chilometri percorsi da solo o in compagnia dal tratto Reggio-Trieste a quello Milano-Sanremo, Reggio-Sanremo fino a i percorsi del Tour de France.