Reggio Emilia, le casse del Comune sono sempre più vuote

La Fase 2 continua a far aumentare le spese, l’assessore Marchi: "Chiederemo di rinegoziare mutui e prestiti per 25 milioni di euro"

L’assessore al Bilancio del Comune di Reggio Daniele Marchi

L’assessore al Bilancio del Comune di Reggio Daniele Marchi

Reggio Emilia, 25 maggio2020 - Sempre peggio. La situazione delle casse comunali, svuotate dale scelte obbligate per il Covid-19, si fa preoccupante. "Sì, è vero: le stime di disequilibrio sul Bilancio 2020 continuano a peggiorare – spiega l’assessore al Bilancio, Daniele Marchi - perché oltre ai 10-13 milioni di euro già stimati a causa dell’impatto della fase acuta della pandemia, dobbiamo aggiungere il ‘costo’ della Fase 2: ogni riapertura di servizi e riattivazione di funzioni pubbliche (dai mercati alle biblioteche, ai campi estivi e ai centri per persone con disabilità...) si sta rivelando estremamente onerosa, sia sotto il profilo strumentale (presidi e dispositivi per la sicurezza), sia sotto il profilo organizzativo. Pensiamo ad esempio agli indispensabili Servizi per disabili, per i quali la Regione ha appena emanato le linee guida: la loro applicazione chiederà spazi, procedure, strumenti e rapporti assistenziali/educativi molto più onerosi. Per questo abbiamo deciso di aderire, e ampliare, le possibilità date dal Governo col Decreto Cura Italia in materia di rinegoziazione del debito degli enti. È importante ricordare che il Comune di Reggio Emilia è tra gli enti locali meno indebitati di Italia, ma è chiaro che l’impatto della crisi sanitaria rischia di essere pesantissimo. Tenteremo di rinegoziare circa 25 milioni di euro di debito – spiega Marchi - con tre diversi istituti, Cassa depositi e prestiti, Banca europea per gli investimenti e Istituto per il Credito sportivo, puntando ad avere un beneficio immediato di minori oneri finanziari sull’esercizio 2020 di circa 2,5 milioni di euro. Assieme alla manovra sul debito, abbiamo anche approvato lo schema del Rendiconto 2019 che approderà in Consiglio comunale entro fine giugno e che ci darà la possibilità di applicare un avanzo di gestione di 3,8 milioni di euro. Con queste due manovre il Comune sta facendo la sua parte, mentre dal Governo, per ora, abbiamo solo un primo acconto dal Fondo nazionale di 3,5 miliardi di euro promessi. Così non siamo nemmeno a metà strada per la copertura del disequilibrio sul 2020. Serve altro, serve di più e serve in fretta". Il Comune stima, per la Fase 2, un mancato introito di oltre 7 milioni di euro di entrate tributarie, di oltre 3 milioni di euro da contravvenzioni; di contro, nuove uscite per un milione di euro per acquisto mascherine e altri presidi o azioni di sicurezza sanitaria, 235.000 euro di finanziamento richiesto dall’Istituzione scuole e nidi dell’infanzia. A questi oneri andranno aggiunti i costi della Fase 2 non ancora quantificabili. Per questo si è deciso di puntare sulla rinegazione dei mutui. A Cassa depositi e prestiti, si proporrà una rinegoziazione di circa 14 milioni con un beneficio atteso sul bilancio 2020 di circa 530.000 euro. Con Banca europea per gli investimenti, il Comune procede alla sospensione delle quote capitali dei mutui, ovvero uno slittamento di un anno dell’intera quota in portafoglio di 14 milioni di euro. Le elaborazioni effettuate portano ad una stima di risparmi di circa 2 milioni nel 2020 e 550.000 euro nel 202 1. Con Istituto per il Credito sportivo, si procede allo slittamento dell’intera quota in portafoglio di 1,45 milioni. Il beneficio ammonta a circa 73.000 euro nel 2020. Oltre a ciò va sottolineato che la simulazione della situazione di liquidità vede, in caso di spostamento delle scadenze tributarie (Imu e Tari), possibili difficoltà nel settembre prossimo.