"Con il tempo ho imparato a conviverci"

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Giuseppe

Definis*

La Sclerosi Multipla colpisce i giovani dai 25 ai 40 anni. È una patologia tuttavia che, grazie alla ricerca, sta cambiando poiché oggi si hanno a disposizione terapie che fino a vent’anni fa non avevamo. Sicuramente è più gestibile per quanto riguarda il livello di qualità della vita, ciò significa che la disabilità può essere acquisita più tardi rispetto a prima. I medicinali oggi riescono a mascherare e a tamponare i primi sintomi ‘invisibili’, anche se comunque possono essere invalidanti quanto i sintomi ben visibili. Un segnale ‘invisibile’ più comune è la fatica, accentuata dalle alte temperature. L’idea della fatica che chi è affetto da SM percepisce può essere spiegata immaginando di passeggiare in una vasca di cemento: le gambe si percepiscono pesanti proprio come se stessimo affrontando questo tipo di passeggiata. A 27 anni mi è stata diagnosticata la Sclerosi Multipla, inizialmente non è stato facile ed ho dovuto affrontare un percorso di accettazione verso questa patologia ma oggi ho imparato a conviverci. Sul piano lavorativo sono stato fortunato, ho trovato un’azienda che ha compreso la mia situazione ed è riuscita ad evidenziare le mie abilità. E’ molto importante che le imprese imparino a valorizzare le patologie, perché queste persone sicuramente avranno abilità diverse ma comunque ne hanno. Le disabilità non si scelgono, purtroppo arrivano da sole. Il grande timore è che i ragazzi elidano dalla vita lavorativa la presenza della Sclerosi Multipla, per il timore di perdere il lavoro, rischiando però di compromettere gravemente lo stato di salute. La sensibilizzazione fra aziende, sindacati ed operai è necessaria per ‘scrostare’ l’idea che la patologia equivalga ad un problema. Poi, circondarsi di persone che non si lasciano intimorire dalla SM è il segreto per affrontare la quotidianità.

*magazziniere metalmeccanico con sclerosi multipla