"Con la chiusura dell’autostrada diecimila mezzi in più nel paese"

Il sindaco sottolinea i guai dovuti allo stop. L’ex consigliere Prodi: "Anche il nuovo ponte scaricherà traffico"

"Con la chiusura dell’autostrada diecimila mezzi in più nel paese"

Il sindaco sottolinea i guai dovuti allo stop. L’ex consigliere Prodi: "Anche il nuovo ponte scaricherà traffico"

Oltre 10mila mezzi in più sono transitati martedì notte a Rubiera a causa della prima chiusura dell’autostrada per lavori di manutenzione della linea elettrica Terna.

Il traffico è stato dunque deviato nel centro a Rubiera.

La chiusura di A1 e A22 per due notti consecutive è iniziata martedì sera ed è poi proseguita mercoledì notte sempre dalle 22 alle 6.

"Martedì notte da Rubiera, con la chiusura dell’autostrada, secondo le nostre telecamere sono transitati 12.155 veicoli. La notte precedente ne erano passati, in condizioni normali, 1.841: sono 10.314 in più. Molti i camion".

Il primo cittadino aveva sollevato il problema del traffico deviato, per due notti, nel centro a Rubiera per i lavori sull’autostrada A1. Il sindaco aveva diffuso un documento per contestare l’ordinanza di Autostrade chiedendo di valutare un percorso alternativo per evitare il passaggio dei mezzi dal centro. Autostrade per l’Italia ha poi risposto al sindaco confermando la chiusura per due notti di A1 e A22 e proponendo però un incontro con Cavallaro per concordare soluzioni per le prossime volte in cui dovesse di nuovo ripetersi la situazione.

Intanto sul tema della viabilità interviene l’ex consigliere comunale di minoranza Stefano Prodi: "Il sindaco è una persona attenta e precisa – sottolinea l’ex esponente dell’opposizione rubierese –. E’ stata un’ottima idea quella di confrontare il passaggio notturno su Rubiera in relazione alla chiusura autostradale: 10.314 mezzi in più sulla media di circa 1.800 a notte. E’ doveroso in questo caso ricordare che il nuovo ponte sul Secchia, previsto nel progetto della bretella Campogalliano-Sassuolo, porterà più traffico nel nostro paese in una condizione logistica già difficile".

Matteo Barca