Consiglio a porte chiuse, è polemica

La seduta su ’potenziali errori amministrativi’ viene secretata. L’opposizione: "Di cosa hanno paura?"

Consiglio a porte chiuse, è polemica

Da sin: Erbanni, Catellani e Caffagni

E’ stata accolta la richiesta delle opposizioni, tanto che il 10 ottobre è stato convocato un Consiglio comunale straordinario su "potenziali fatti e condotte serie e gravi nello svolgimento dell’attività amministrativa" dell’ente pubblico locale.

Peccato però che la seduta sia stata convocata dal Comune in sessione "straordinaria e segreta", dunque a porte chiuse, senza la possibilità per i cittadini di avere informazioni in merito su argomenti come varianti mai approvate, presunte inadempienze o irregolarità amministrative, finanziamenti concessi e poi revocati…

Di fronte alla possibilità di dover parlare di atti seguiti e gestiti da dipendenti o ex dipendenti comunali, la giunta ha scelto il sistema del "porte chiuse", secretando la discussione.

Una soluzione che viene contestata con forza dai consiglieri di opposizione di Alleanza Civica, autori della richiesta di convocazione del consiglio, che speravano fosse pubblico.

"Siamo sgomenti, allibiti e sempre più preoccupati per le sorti del nostro paese. Non solo la seduta è stata fissata oltre il 28 settembre, ultimo giorno possibile da Regolamento. Non solo il sindaco ha affermato che servivano accertamenti istruttori, dimostrando che nulla ha fatto per quasi un anno. Ora si vuole silenzio e la censura su tutte le questioni da noi sollevate grazie ad esposti acquisiti in Comune", dicono i consiglieri Davide Caffagni, Maura Catellani e Daniele Erbanni.

E aggiungono: "Di cosa hanno paura? Cosa devono nascondere? La scelta di convocare in modalità segreta il consiglio straordinario è priva di motivazioni, impostaci senza nemmeno un preavviso. Con silenzio e censura si è scelto di volere tenere nascoste informazioni e documenti sulla storia amministrativa del Comune, di tenere fuori dalla porta i cittadini sammartinesi. I primi che invece dovrebbero essere aggiornati sullo stato della gestione amministrativa di San Martino in Rio".

"Siamo abituati alle manifestazioni di incapacità amministrativa, ai conflitti di interesse irrisolti, alla fuga dei dipendenti – attacca la minoranza – ma che adesso si pretenda di nascondere la verità ai cittadini rappresenta un ulteriore passo verso il punto di non ritorno. L’oggetto della discussione è a conoscenza della giunta da oltre un anno, ma ci si è ben guardati dal portare il tema in consiglio, sperando di far passare tutto nel silenzio".

Antonio Lecci