REDAZIONE REGGIO EMILIA

Consultazione l’8 e il 9 giugno. Corsa per raggiungere il quorum

L’8 e 9 giugno 2025, gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi. I seggi...

L’8 e 9 giugno 2025, gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica 8 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 9 giugno. I referendum riguardano importanti questioni relative al lavoro e all’acquisizione della cittadinanza e sono: ‘Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione’; ‘Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale’; ’Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi‘; ‘Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione’; ’Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana’. Quattro dei quesiti ammessi affrontano tematiche legate al mondo del lavoro. Tra questi, spicca la proposta di abrogare il contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act, la riforma del diritto del lavoro promossa dal governo Renzi e portata a compimento nel 2016. Il quinto quesito, invece, riguarda l’acquisizione della cittadinanza italiana, proponendo di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di soggiorno legale necessario per richiederla.

L’esclusione del quesito sull’autonomia differenziata, tema centrale tra quelli previsti, secondo diversi osservatori ha depotenziato l’attrattività della consultazione. Inoltre, i quesiti sul lavoro, specialmente quello relativo al Jobs Act, hanno generato evidenti malumori e distinguo soprattutto all’interno del Pd. Nel frattempo, i partiti di centrodestra sembrano sostanzialmente schierati per l’astensione. L’attenzione quindi si concentra sul raggiungimento del quorum, ovverosia della soglia del 50%+1 di affluenza alle urne. Guardando indietro agli ultimi trent’anni, su dieci consultazioni referendarie che necessitavano del quorum (in quel lasso di tempo si sono tenuti anche quattro referendum costituzionali per i quali il quorum non è richiesto) in sole due occasioni è stato raggiunto, nel 1995 e nel 2011.