Coronavirus Reggio Emilia, contagiati in discoteca a Riccione

Ieri diciannove nuovi casi (la peggiore provincia in Regione), di cui sei pare contratti sulla pista da ballo. Altri sei da rientri dall’estero

Discoteca (immagine di repertorio)

Discoteca (immagine di repertorio)

Reggio Emilia, 22 agosto 2020 - E’ il giorno peggiore. E questa volta sul banco degli imputati non ci sono più solo le mete estere, ma la Riviera. Ieri Reggio ha registrato 19 casi positivi al Coronavirus, di cui 12 sintomatici. La nostra provincia è stata di gran lunga la peggiore di tutta la Regione, compreso il popoloso capoluogo bolognese, dove è stata avviata anche la sperimentazione dei tamponi all’aeroporto.

Ma Reggio con i 19 positivi stacca tutti. Ed è leggendo il dettaglio di questi dati che sale la preoccupazione soprattutto tra i più giovani. Sei sono i casi di ragazzi che avevano frequentato locali da ballo di Riccione e che sono tornati a casa con il virus. Di questi, cinque sono poco più che ventenni e uno è un cinquantenne.

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Ovviamente parliamo di contagi avvenuti prima di Ferragosto, dato che dal 16 in poi tutti i locali notturni sono stati chiusi. Altri sei, invece, riguardano persone rientrate dall’estero (Albania, Turchia, Corfù e Malta). Di questi, la metà avevano ventanni, mentre gli altri erano 50enni, o turisti o tornati nel paese natio. Due, invece, provengono da un focolaio familiare. 

Due sono contatti di un caso noto, che l’Ausl ha scovato grazie all’indagine epidemiologica messa in campo dall’Igiene pubblica. E infine uno è stato individuato nell’ambito dell’attività di screening in un’azienda del territorio. Due, infine, i casi di positività al momento considerati isolati. Dei diciannove casi registrati ieri, diciassette si trovano in isolamento domiciliare (anche se molti con i sintomi), mentre per due di loro è stato necessario il ricovero in ospedale, ma non in terapia intensiva. Si tratta di due persone anziane, ultra settantenni.

Negli ultimi quattro mesi (maggio compreso) mai era capitato di arrivare a questa cifra. E’ pur vero che l’Ausl non aveva ancora sviluppato la capacità di analisi di laboratorio che invece ha dimostrato d’avere negi ultimi mesi. Reggio fa più tamponi delle altre province e questo porta a dati più alti dei nostri vicini. O almeno è questo che sostengono i vertici dell’Ausl. Se non fosse così, vorrebbe dire che la nostra provincia non si è dimostrata in grado di proteggersi adeguatamente. 

Facendo una carrellata in tutta la Regione ecco il quadro che ne esce: dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 30.708 casi di positività, 82 in più rispetto a ieri, di cui 44 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Il numero di tamponi anche oggi supera i 10mila, mentre l’indice di trasmissione (Rt) a 14 giorni è di 0,45, sotto la media nazionale, fissata a 0,83. Degli 82 nuovi casi, 52 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 31 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti. Sono 32 i nuovi contagi collegati a vacanze o rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. I tamponi effettuati ieri sono 10.062, per un totale di 811.229. A questi si aggiungono anche 1.375 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.861 (45 in più di quelli registrati ieri). Non si registra alcun decesso in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Il numero rimane dunque invariato: 4.455. Ed ecco la situazione delle altre province: 4.723 a Piacenza (+12, 4 sintomatici), 3.864 a Parma (+9, 4 sintomatici), 4.268 a Modena (+7 , 2 sintomatici), 5.493 a Bologna (+9, 6 sintomatici), 447 casi a Imola (invariato), 1.147 a Ferrara (+5, 1 sintomatico), 1.251 a Ravenna (+12, 6 sintomatici), 1.011 a Forlì (+2, 1 sintomatico), 869 a Cesena (invariato) e 2.368 a Rimini (+7, 2 sintomatici)