Coronavirus Italia, il reggiano contagiato "è in buone condizioni"

Si tratta di un ricercatore di 29 anni residente a Luzzara. I medici dello Spallanzani: "Quadro clinico invariato"

Coronavirus, alcuni medici dell'istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani

Coronavirus, alcuni medici dell'istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani

Reggio Emilia, 8 febbraio 2020 - "È in buone condizioni generali con quadro clinico invariato" il giovane ricercatore di origine reggiana - residente a Luzzara - positivo al Coronavirus trasferiti allo Spallanzani due giorni fa. È quanto emerge dal nuovo bollettino medico. "Persiste lieve febbricola e iperemia congiuntivale in fase di risoluzione", continua l'ospedale. Il ragazzo, 29 anni - primo italiano risultato contagiato dal virus cinese - vive e lavora negli Stati Uniti ormai da alcuni anni.

"Il paziente ha iniziato terapia antivirale - è la comunicazione del bollettino medico dell'ospedale Spallanzani-. Il giovane è assolutamente sereno, mantiene costanti contatti con la sua famiglia e con gli amici e continua il suo lavoro di ricercatore", prosegue il bollettino.

Luzzara, il paese sul Po dove il 29enne ha vissuto fino alla maggiore età, vivono i suoi familiari. Gli stessi che hanno scelto, in accordo con il ragazzo ricoverato allo Spallanzani di Roma, di non rilasciare dichiarazioni, preferendo non rispondere ai cronisti arrivati a Luzzara. Dunque, la famiglia ha chiesto riservatezza sull’identità del ragazzo contagiato dal coronavirus, almeno fino a quando la vicenda non sarà definitivamente conclusa.

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Si tratta di uno degli italiani rientrati dalla Cina in Italia con un volo speciale dell’Aeronautica militare, trattenuti in osservazione alla Cecchignola, nella Capitale. Qui il ricercatore luzzarese, che finora era stato in una stanza da solo, è risultato positivo al test di screening per nuovo coronavirus, facendo scattare il trasferimento allo Spallanzani e riaprire la quarantena per gli altri italiani rientrati dalla Cina.

In questi giorni il giovane si è sempre tenuto in contatto con i parenti e i genitori a Luzzara. Si tratta di una famiglia conosciuta e stimata in paese. Quando, ieri mattina, si è diffusa la notizia che il ventinovenne era stato trovato positivo al virus, sono stati molti i compaesani che hanno manifestato, in particolare sui social, la vicinanza alla famiglia e la speranza di una pronta guarigione del giovane ricercatore.

Inizialmente, l’altra sera, era emersa l’ipotesi che il primo contagiato fosse della Lombardia, forse per un refuso tra Luzzara e la vicina cittadina di Suzzara, che si trova in provincia di Mantova. Già nella tarda serata di giovedì nel paese reggiano ha iniziato a diffondersi la notizia sul contagio del ventinovenne. Non erano però chiare le condizioni di salute del giovane, con una "situazione rassicurante" che ha trovato conferme col passare delle ore.

Ieri mattina il ricercatore luzzarese ha ricevuto la telefonata del ministro della Salute, Roberto Speranza, per accertarsi delle sue condizioni e per esprimere "vicinanza e sostegno". Il ricercatore luzzarese si trovava in Cina in vacanza, insieme alla fidanzata – di origine cinese ma conosciuta negli Usa – per i festeggiamenti del Capodanno di quel Paese. Insieme sarebbero poi dovuti volare in Thailandia per un ulteriore periodo di vacanza.

Ma la sua trasferta di piacere è durata ben poco: è arrivato a Wuhan proprio nei giorni in cui è scoppiata l’emergenza sanitaria ed è stato blocato in una città completamente in quarantena e in cui i casi di contagio continuano ad aumentare. Il 29enne reggiano è stato subito isolato, insieme agli altri italiani, in attesa del rimpatrio e della quarantena. Poi l’arrivo in Italia e la quarantena a Cecchignola dove giovedì sera è emerso il suo contagio con l’immediato ricovero all’ospedale Spallanzani a Roma. 

a. l.