Coronavirus Reggio Emilia. "Vado a lavare l'auto": multato

Controlli a tappeto dei carabinieri sulle strade della Bassa. Oltre cento persone bloccate, quattro gli automobilisti sanzionati

Coronavirus, i controlli effettuati dai carabinieri

Coronavirus, i controlli effettuati dai carabinieri

Reggio Emilia, 12 marzo 2020 - I controlli delle forze dell’ordine sul rispetto del decreto sugli spostamenti personali contro il Coronavirus sono soprattutto preventivi e informativi. Ma sono scattate anche le prime sanzioni, che hanno riguardato due automobilisti fermati fuori dal Comune di residenza, da cui erano usciti per "lavare l’auto", mentre altri due conducenti avevano disatteso le normative in vigore in questi giorni per recarsi a "compresa un autoricambio".

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Trattandosi di giustificazioni legate a situazioni non certo di emergenza o a questioni di lavoro, per le persone fermate sono scattati i provvedimenti amministrativi e giudiziari previsti dal decreto. In poche ore, nella giornata di ieri, sono stati effettuati accertamenti sulle principali arterie viarie, in particolare ai confini tra i paesi, oltre che all’imbocco del ponte sul Po a Boretto, che si trova al confine tra la Lombardia, oltre che tra Poviglio e Brescello.

Almeno un centinaio gli automezzi sottoposti ad accertamento da parte dei carabinieri del nucleo radiomobile, delle caserme locali, con il rinforzo dei militari della compagnia d’intervento operativo del 14° Battaglione Carabinieri Calabria. "Si tratta soprattutto di controlli che servono a informare e a potenziare la prevenzione – spiega il tenente colonnello Luigi Regni, al comando della Compagnia carabinieri di Guastalla – per contrastare la diffusione del Coronavirus. Ma nei casi estremi non possiamo fare a meno che applicare le sanzioni previste, soprattutto quando ci troviamo di fronte a persone che, senza alcuna giustificazione, non rispettano i divieti imposti dalle normative che intendono tutelare la salute pubblica".

L’emergenza Coronavirus ha inoltre cambiato le abitudini all’interno delle caserme. "Nelle sale d’attesa – aggiunge l’alto ufficiale dell’Arma – può recarsi una persona per volta. Le denunce vengono prese dagli operatori restando a oltre un metro di distanza e con le adeguate protezioni. Perfino l’attività ricreativa è cambiata: nelle mense in caserma i posti sono stati dimezzati per consentire una maggiore distanza tra un militare e l’altro. E anche la sera, nella sala comune, occorre mantenere le adeguate distanze. E, come accadeva ai tempi in cui mi sono arruolato, molti anni fa, la sera si resta in sede, negli alloggi o negli spazi comuni, senza uscire".

Nella giornata di ieri le persone fermate erano soprattutto uomini e donne che si recavano al lavoro o che si spostavano per motivi di assistenza a familiari o a soggetti in stato di bisogno e a loro affidati. Numerosi anche i mezzi pesanti di aziende di trasporto transitati dalle principali arterie viarie. Anche se, rispetto ai flussi normali, si registrano un notevole calo del traffico. Di sera e di notte paesi e città sono totalmente deserti, anche per la chiusura dei consueti punti di ritrovo.

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