Coronavirus Reggio Emilia, sos degli agricoltori: “Campagne invase da pedoni e ciclisti"

Cervi (presidente Cia): “Cercano di scappare dai controlli, ma lì si lavora con trattori e prodotti per i trattamenti”

Antenore Cervi, presidente Cia Reggio

Antenore Cervi, presidente Cia Reggio

Reggio Emilia, 7 aprile 2020 – A lanciare l’allarme è Antenore Cervi, presidente Cia – Agricoltori italiani di Reggio, che ha raccolto le segnalazioni di “tantissimi agricoltori preoccupati ed esasperati per il continuo viavai di pedoni e ciclisti”: campi, frutteti e vitigni sono “invasi da chi esce di nascosto da casa e non vuole incappare nei controlli anti-Coronavirus”. Il tutto mettendo a rischio l’incolumità di cittadini e agricoltori. “La situazione riguarda l’intero territorio reggiano – spiega Cervi –: dalla zona ceramiche alla Val d’Enza, dalla montagna alla Bassa ma anche e soprattutto nei territori limitrofi al centro abitato di Reggio. Sempre più persone insofferenti all’isolamento, e forse anche perché le istituzioni nazionali la scorsa settimana hanno fatto passare un messaggio sbagliato di ‘allentamento delle indicazioni anti-contagio’ , hanno deciso di uscire di casa”. Ma, visto che parchi e giardini pubblici reggiani sono ancora off-limits, in tanti si sono riversati nei campi privati: terreni appena seminati, frutteti e vigneti dove però gli agricoltori in questo periodo sono al lavoro con i trattori e i prodotti per i trattamenti. “I divieti e i cartelli vengono ignorati – aggiunge il presidente della Cia reggiana –. Eppure i rischi per l’incolumità sono palesi ma, evidentemente, non per tutti…”. Cervi sottolinea infatti che “non sempre è sufficiente far notare alle persone sorprese in giro che i campi sono proprietà privata, che è difficile vedere dai grossi mezzi le presenza tra i filari, che talvolta i trattamenti usati possono essere pericolosi nell’immediato se respirati – prosegue –. In alcuni casi si è arrivati a diverbi, fino alle minacce. La tensione generale è elevata e basta davvero poco per accendere le micce”. Cervi rivela che “non ci sono solo quelli che va a passeggio o a fare jogging. Sono stati trovati ad esempio tanti ciclisti che hanno ‘scambiato’ le grandi e piccole carraie come piste da mountain bike. I campi arati o seminati vengono usati come perfetto allenamento per fare fitness. Non mancano neppure i centauri con le moto da cross. Addirittura, un nostro agricoltore ha sorpreso un giovane che tentava di usare un board elettrico. Siamo ormai alla follia e temiamo che in questo fine settimana pasquale la situazione peggiori ulteriormente”. Il presidente Cia Reggio lancia dunque un appello a forze dell’ordine e sindaci: “Va benissimo controllare le vie della città e dei paesi, ma sono necessari analoghe verifiche anche nelle aree rurali per evitare incidenti, litigi e problemi vari. I campi sono le nostre aziende dove ogni giorno lavoriamo per garantire la produzione di cibo e assicurare la presenza di alimenti sani e freschi sugli scaffali: chiediamo comprensione e rispetto da parte di tutti”.