Coronavirus Reggio Emilia 19 marzo, 194 nuovi casi. Sette le vittime

In arrivo gli ambulatori Covid: spazi gestiti dai medici di medicina generale per visitare in condizioni di sicurezza pazienti non gravi

Emergenza Coronavirus

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Reggio Emilia, 19 marzo 2020 -  Centonovantaquattro nuovi casi di contagi da coronavirus nella provincia di Reggio Emilia e sette nuove vittime. Questo il dato di oggi fornito dal drammatico bollettino regionale. Il bilancio complessivo nella nostra provincia è così di 608 contagi e 37 morti.

In Emilia Romagna oggi ci sono state 70 nuove vittime che hanno portato a 531 il drammatico bilancio regionale.  Prosegue anche oggi a ritmo serrato il lavoro della rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. In tutta l’Emilia-Romagna, tra ieri e oggi, sono stati infatti allestiti ulteriori 332 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus. Nello specifico 550 a Reggio (di cui 48 di terapia intensiva). E nella nostra provincia a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastallasi è aggiunto Scandiano.

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A Reggio Emilia sono in arrivo gli ambulatori Covid, cioè spazi gestiti dai medici di medicina generale per visitare in condizioni di sicurezza pazienti non gravi, con sintomi simili a quelli del coronavirus.

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È la direzione dell'Ausl Irccs a spiegare che si stanno progressivamente attivando in ogni distretto della provincia. Così i percorsi dei pazienti con sintomatologia sospetta per infezione da nuovo Coronavirus saranno separati da quelli degli altri con problematiche acute diverse o patologie croniche, garantendo maggiore sicurezza a tutti.

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L'accesso agli ambulatori Covid non sarà dunque diretto (le persone non possono decidere in autonomia di rivolgersi a loro), ma filtrato dai medici di medicina generale che, attraverso servizi di prenotazioni dedicati, fisseranno l'appuntamento al cittadino. "Si raccomanda perciò ai cittadini di telefonare sempre al proprio medico di famiglia, in caso di febbre o tosse o altri sintomi acuti", prosegue l'Ausl.