Coronavirus Reggio Emilia, prima vittima a Reggio: è di Codogno

Era stata trasferita a Reggio e aveva altre patolologie. Sospetti su un uomo di 82 anni. Ieri 33 nuovi contagi: sfondata la soglia dei cento casi

Coronavirus, sempre meno gente in giro per le strade e nei posti di transito

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Reggio Emilia, 10 marzo 2020 - C’è un primo decesso al Santa Maria. Si tratta però di una donna di Codogno, trasferita a Reggio come tante e tanti altri che dalle zone inizialmente rosse indicate come focolaio italiano del virus, sono state via via distribuite nei vari ospedali delle province e delle regioni limitrofe. La vittima, come tutti quanti i casi di decessi (salvo quattro pazienti per quali sono in corso approfondimenti), aveva patologie pregresse, in qualche caso plurime. C’è anche un altro decesso sospetto, un uomo di 82 anni originario del crinale appenninico, anche se non si sa se sia legato al Coronavirus.

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Nella giornata di ieri, comunque, a livello regionale le morti da Covid-19 sono passate da 56 a 70: 14, quindi, quelle nuove, che riguardano 5 donne e 9 uomini. Il numero dei contagi continua ad aumentare. Nella giornata di ieri si sono registrati 33 casi nella provincia di Reggio, il numero più alto da quando l’emergenza è iniziata. Il numero totale dei reggiani ha così sfondato la soglia dei 100, attestandosi a 103. In tutta la regione sono risultate positive 206 persone, portando a 1386 il numero dei contagiati.

Complessivamente ci sono 601 persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 90 (15 in più rispetto a domenica). E salgono a 30 (domenica erano 27) le guarigioni. 

Ma ieri da parte della Regione sono arrivate anche delle comunicazioni relative all’organizzazione sanitaria. Dal deposito sanitario di Reggio verranno distribuiti, secondo i criteri prefissati, ad uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario, il materiale necessario ad affrontare l’emergenza, i nuovi dispositivi di protezione individuale dal dipartimento nazionale di Protezione civile arrivati sabato e domenica in Emilia-Romagna. Intotale le mascherine (del tipo ffp2) pervenute dall’inizio dell’emergenza sono 47.160, gli occhiali antigraffio 6.800.

Attività e visite programmate

La direzione dell’azienda Usl informa che oggi le visite e le prestazioni programmate saranno garantite. Da domani, invece, per far fronte all’evoluzione dell’infezione da Covid 19 e per garantire assistenza a tutti i pazienti affetti da patologie urgenti, oncologiche o non differibili, saranno garantite le urgenze, le urgenze differibili e le prestazioni necessarie per la continuità della cura dei pazienti cronici. Sempre da domani gli specialisti, dopo avere analizzato le richieste e la situazione dei pazienti prenotati, contatteranno al telefono i cittadini secondo un criterio di priorità clinica, mentre le richieste ritenute prorogabili saranno rimandate. La direzione informa inoltre che a, causa dell’impegno dei medici anestesisti nell’assistenza ai pazienti delle rianimazioni, viene temporaneamente sospesa l’attività di parto analgesia (epidurale).

C’è poi il discorso relativo ai reparti sospesi negli ospedali della provincia. In seguito all’individuazione dell’ospedale di Guastalla come ospedale Covid, alcuni servizi sino ad oggi collocati in ospedale, saranno trasferiti dal 10 marzo al 3 aprile 2020; in particolare, la Pediatria di comunità (vaccinazioni pediatriche) viene trasferita alla Casa della Salute via Costituzione, 12 a Novellara, al piano terra con parcheggio libero adiacente alla struttura. Tutte le famiglie saranno avvisate telefonicamente del cambio di sede dal personale. Anche il Consultorio ostetrico dell’ospedale di Guastalla viene trasferito alla Casa della Salute di Novellara. Tutte le donne con appuntamento saranno avvisate telefonicamente dal personale. La gestione dei percorsi di gravidanza fisiologica a basso rimane all’ambulatorio di Latte e Coccole di via Spallanzani a Guastalla.

Tante donazioni all'ospedale

La direzione dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia informa che sta ricevendo molte, generose, proposte di donazioni da parte di cittadini e imprese. Per effettuare una donazione  l’Iban dell’Azienda USL è IT34Y0306902477100000046052 (BIC: BCITITMM), causale emergenza COVID 19. Gli importi delle donazioni saranno utilizzati per far fronte all’emergenza coronavirus e l’impiego dei fondi sarà successivamente reso noto dall’Azienda. Prioritariamente si procederà con l’acquisto di tecnologia, strumentazione e dispositivi medici necessari ad incrementare i posti letto di rianimazione e di assistenza per i pazienti. Sul sito www.ausl.re.it, sezione come fare per in home page, menu a tendina  effettuare donazioni in denaro, tutte le informazioni.

La Direzione invita i promotori di raccolte fondi online a mettersi in contatto con l’Azienda via mail all’indirizzo protobilancio@ausl.re.it,  per concordare le azioni da intraprendere e poter correttamente informare i cittadini che ci contattano.

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