Reggio Emilia, corruzione e turbativa d'asta. Fine indagine per 26

L'inchiesta aperta su versamenti di denaro o favori elargiti per far costruire bandi ad hoc o 'truccarne' i risultati. Un giro di affari da 27 milioni di euro

Guardia di Finanza (foto d'archivio)

Guardia di Finanza (foto d'archivio)

Reggio Emilia, 15 settembre 2020 - Chiuse le indagini per 26 tra dirigenti comunali, dipendenti e soggetti privati accusati a vario titolo dalla Guardia di Finanza di corruzione e turbativa d'asta. Si parla di versamenti di denaro o favori elargiti da società verso dirigenti pubblici compiacenti, che in alcuni casi costruivano bandi ad hoc per consorzi locali, in altri escludevano i vincitori delle gare tramite forzature sui bandi.

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Un giro di affari che valeva 27 milioni di euro e che ha interessato gli anni 2016 e 2017.

Gli avvisi emessi sono stati notificati dalle Fiamme Gialle dopo che a giugno 2019 erano scattate perquisizioni negli uffici del municipio e negli studi di professionisti indagati: all'epoca erano 15 le persone avvisate dell'indagine.

Nel mirino ci sono gli appalti pubblici in cui sarebbero emerse presunte irregolarità in diversi settori. La più cospicua ammontava a 25 milioni per l'affidamento della gestione della sosta, servizi di trasporto scolastico, controllo Ztl e bike-sharing.

"L'Amministrazione comunale di Reggio Emilia prende atto che a sette fra i suoi dirigenti e funzionari attualmente in pianta organica è stato notificato l'atto di chiusura indagini in riferimento all'inchiesta denominata Re Cleaning. Allo stato delle conoscenze, ad oggi, a nessuno dei sette viene contestato il reato di corruzione": Così, in una nota, il comune di Reggio Emilia commentando i ventisei avvisi di fine indagine della Guardia di Finanza reggiana notificati nei confronti di dirigenti e funzionari pro-tempore del comune accusati, in concorso tra loro, di aver turbato il procedimento amministrativo di predisposizione dei bandi di gara dell'Ente locale, allo scopo di condizionare la scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione.

Si tratta, sottolinea ancora il comune, del compimento dell'attività d'indagine nota sin dal 2019. "Fin da allora l'Amministrazione si è comportata in modo responsabile, con trasparenza, assumendo tempestivamente decisioni coerenti e conseguenti. Nel ribadire fiducia nell'operato degli organi inquirenti e il rispetto per il procedimento in corso - conclude la nota - l'Amministrazione comunale di Reggio Emilia è fiduciosa che le persone in questione sappiano chiarire gli addebiti loro mossi e dimostrare estraneità ai rilievi avanzati; posizione - questa - espressa sin da allora".