Reggio Emilia, corruzione in Comune. Assicurazioni e regalie, tutti i favori a Gnoni

All’ex dirigente di Palazzo contestati nove dei reati nell’inchiesta. A dare il via all’indagine è stata una denuncia di un avvocato

Santo Gnoni, ex giudice della Commissione tributaria e ed ex dirigente comunale

Santo Gnoni, ex giudice della Commissione tributaria e ed ex dirigente comunale

Reggio Emilia, 16 settembre 2020 - L’avvocato Santo Gnoni, ora in pensione ma in passato dirigente del servizio Legale del Comune, è considerato la figura-chiave dell’inchiesta ‘Re cleaning’, sviluppata a partire proprio da lui. Il suo nome ricorre in nove su quattordici formulazioni di reato: una posizione delicata nelle mani dell’avvocato difensore Liborio Cataliotti.

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L’episodio da cui scaturisce l’indagine riguarda il suo ruolo di giudice della Commissione tributaria provinciale nel 2013. Nel dicembre di quell’anno Gnoni avrebbe sollecitato un «regalo di Natale da 15mila euro per aggiustare una causa» a un avvocato del foro di Parma. Quest’ultimo tutelava un imprenditore che aveva presentato alla Commissione un ricorso contro un accertamento dell’Agenzia delle entrate.

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Il legale ha raccontato tutto alla Finanza. Quella cifra non sarebbe mai stata versata e il ricorso ha comunque avuto esito positivo per l’imprenditore. La Procura ha formulato l’ipotesi di istigazione alla corruzione, così come per un altro fatto simile: nell’ottobre 2015 Gnoni sarebbe andato due volte nella sede di un’autofficina della nostra città per lavori di manutenzione sulla sua utilitaria. Si sarebbe qualificato come giudice tributario «che aveva in mano la loro pratica», esibendo un faldone con gli atti del ricorso. L’avvocato avrebbe detto ai titolari dell’autofficina di avere con sé il fascicolo casualmente e di poterli aiutare in vista della camera di consiglio prevista pochi giorni dopo. I meccanici gli avevano detto che la sua macchina aveva bisogno di ulteriori lavori, e Gnoni avrebbe chiesto loro di farli gratuitamente. 

Al legale viene contestata anche la corruzione in concorso con Luigi Severi ed Ermes Ruozzi. Dopo che la società Union Brokers srl si era aggiudicata la gara per l’attività di consulenza e brokeraggio a favore del Comune, e il Consiglio di Stato aveva disposto il rinnovo della procedura, Gnoni avrebbe ricevuto da Severi (presidente della Union Brokers) e Ruozzi (amministratore delegato) il rinnovo gratuito dell’assicurazione sulla sua casa: 4.970 euro corrispondenti al premio 2012/2019. Un regalo che sarebbe arrivato dopo che Gnoni avrebbe tardato la pubblicazione del bando prorogandolo a favore della società e poi, dopo l’aggiudicazione alla ditta Marsh, facendo pressioni sul dirigente comunale Roberto Montagnani perché la allungasse di un solo anno. L’avvocato Domenico Noris Bucchi, difensore di Severi, da noi sentito si limita a dire: «Il mio assistito contesta con fermezza ogni addebito e si dice assolutamente sereno perché sicuro di aver sempre operato con incontestabile correttezza».