Reggio Emilia, 17 maggio 2025 - Un funerale come una festa per Sara Marzolino, la 22enne attivista reggiana morta investita da un'auto a Genova la notte fra sabato e domenica della settimana scorsa. Fumogeni, bandiere, striscioni, musica, applausi e tante lacrime in un lungo corteo - come quelli che lei stessa ha guidato spesso come referente di Aq16 - per le strade del centro città fino alla sede del centro sociale.

Centinaia di amici e di membri degli spazi sociali antifascisti si sono ritrovati in piazza Martiri del 7 luglio alle 13,30 quando è arrivato anche il carro funebre. In tantissimi hanno appiccicato adesivi e scritto frasi a pennarello sulla bara. "L'amor mio non muore mai", quella del fratello Andrea che poi ha guidato il serpentone lungo la via Emilia dalle 15,30, urlando al microfono "grazie sorellina per quello che ci hai insegnato, per la tua lotta sempre dalla parte giusta, per un mondo migliore". Dietro al feretro anche papà Alessandro e mamma Antonietta, commossi e stretti dall'abbraccio di tanti.
Un addio anomalo, con gigantografie di Sara e cartelli tutti dedicati a lei. "Avrebbe voluto così, è sempre stata in prima linea guidando i cortei. Di comune accordo con la famiglia abbiamo pensato che questo fosse il miglior modo per salutarla e rispecchiarla", spiegano gli organizzatori del sit-in funebre. Un lunghissimo "Ciao Sara" riecheggia per le strade di Reggio. "Questo è per te".