
In scena l’episodio del maggio del 1111: la re-infeudazione della grancontessa da parte di Enrico IV
La storia, ancora una volta, si è fatta spettacolo e divertimento a Quattro Castella dove ieri si è conclusa la 59ª edizione del Corteo Matildico a settant’anni esatti dalla prima edizione (era il 25 maggio 1955). Un corteo caratterizzato da tanti eventi, contrade, gruppi partecipanti anche dall’estero, tra gli accampamenti del grande Villaggio medievale allestito sui prati di Bianello proprio ai piedi della rocca tanto cara a Matilde.
Più di sedicimila le presenze durante i tre giorni di festa con il clou nel pomeriggio di domenica, quando nell’Arena matildica è andato in scena l’episodio rievocato ogni anno a Quattro Castella e realmente avvenuto l’ultima domenica di maggio del 1111: la re-infeudazione di Matilde nei suoi possedimenti da parte di Enrico V, figlio di quell’Enrico IV che anni prima l’aveva ingiustamente privata di parte del suo territorio emanando il Bando di Lucca.
La regia di Valerio Di Benedetto e le musiche dal vivo eseguite da Omar Rizzi hanno impresso ancor più ritmo: in scena Valentina Corti (per la prima volta con un abito color rosso Bianello realizzato per l’occasione da Nadia Ghidoni) e Giulio Forges Davanzati. Da tradizione, prima di entrare in scena, i due attori protagonisti hanno fatto visita agli anziani ospiti del Pensionato ’San Giuseppe’. Prima di loro nell’Arena si è rievocato anche l’episodio ’Memorie di Monte Zane’, per la regia di Maria Antonietta Centoducati. Dopo la re-infeudazione e l’omaggio delle contrade e dei gruppi storici di Quattro Castella, Matilde ed Enrico V, seduti nei loro troni, hanno assistito ai giochi in loro onore: prima l’inedita Giostra delle quattro torri, torneo cavalleresco vinto dalla contrada di Monticelli, e successivamente l’attesissimo Gran Passo d’Armi, meglio conosciuto come Gioco del Ponte con quattro gualdane in rappresentanza delle contrade di Quattro Castella impegnati all’ultimo assalto. A spuntarla la gualdana di Monte Lucio che in finale ha superato Monte Vecchio.
Tutto attorno la ’Gens Mathildis’, con più di 800 rievocatori in abiti storici, un mercatino medievale con 87 banchi, le taverne a cielo aperto curate dalle contrade di Quattro Castella che hanno sfornato piatti e spillato birre senza soluzione di continuità. Per gli esponenti della Maestà della Battaglia, della Contrada di Monticelli, della Contrada di Borgoleto e del Gruppo dei Villici delle Quattro Castella quello dell’ingresso in campo è il giusto riconoscimento scandito dagli applausi del pubblico per un’attività ludico-sportiva, ma soprattutto sociale, che costituisce un patrimonio unico e inimitabile di Quattro Castella; 130 bambini, in mattinata, hanno dato vita al Corteo dei fanciulli poco prima della Santa Messa in costume medievale presieduta dal vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Monsignor Giacomo Morandi.