Covid, nelle case di riposo 26 morti in due mesi

La seconda ondata ha colpito in modo massiccio le residenze per anziani. Cristina Marchesi: "Rispetto alla scorsa primavera siamo più preparati"

Ai dati rincuoranti registrati nell’ultimo periodo corrisponde una riduzione delle attività sanitarie territoriali, che vengono modulate in base alle esigenze. L’unico ambito che rimane delicato è quello delle case di riposo per gli anziani, dove da fine settembre a oggi sono avvenuti 26 decessi per Covid (dal 24 settembre a questo giovedì i decessi in tutta la provincia sono stati 160).

"Rispetto alla prima ondata - rassicura il direttore generale, Cristina Marchesi - il sistema di gestione e diagnostica, con anche una task force specifica, è decisamente più rodato di fronte ai focolai che tutt’ora continuano ad emergere nelle Cra. Strutture che, ricordo, non sono in gestione all’Ausl. Anche i ricoveri dalle Cra sono più bassi, vengono attivati solo in determinate condizioni cliniche.

Chiaro che sono ambienti chiusi e che ospitano collettività a rischio, trattandosi di persone anziane".

Tant’è vero che le visite delle Usca in questi contesti, ossia le equipe che svolgono visite a domicilio o appunto all’interno delle Cra, rimangono a un ritmo stabile di circa 360 a settimana. Per il resto, invece, le attività delle Usca sono leggermente diminuite: dalle 237 visite della scorsa settimana, alle 248 di quella prima e 365 di quella prima ancora.

"Rimangono grosso modo stabili perché lo è il numero di positivi sul territorio - spiega il direttore sanitario, Nicoletta Natalini -. Le Usca sono operative anche per quel che riguarda l’assistenza dopo il ricovero ospedaliero".

Per le diminuzioni più sensibili bisogna guardare alle richieste dei tamponi da parte dei medici di medicina generale, che giovedì sono state 210 mentre dieci giorni fa si viaggiava sulle 650 al giorno circa, oltre che agli ambu-Covid. "Ovvero gli ambulatori per i pazienti sintomatici abbastanza gravi, ma per cui non è necessario rivolgersi al pronto soccorso - spiega -. L’ultima settimana di novembre negli ambu-Covid sono state fatte 67 visite, contro le 140 e poi 346 delle due settimane precedenti". g.ben.