"Vaccinatevi. Non sottovalutate il Covid, non va considerato come una normale influenza. Vanno protetti gli anziani e le persone fragili. Prima di andare ai pranzi o alle cene natilizie, se tra i partecipanti ci sono persone a rischio, è bene fare un tampone, anche se si è privi di sintomi. Un segno di rispetto per gli altri". Parola del dottor Marco Massari, direttore di Malattie infettive, che fa il punto sulla situazione di contagi e ricoveri e allo stesso invita a non abbassare la guardia: il Covid ha cambiato forma, ma non è finito.
Dottor Massari, cosa dicono i numeri?
"Da un mese a questa parte si registra un costante incremento di positivi, a livello nazionale ma anche locale. I dati che abbiamo sarebbero sottostimati, fonti autorevoli indicano di moltiplicare per 8 o per 10 il numero dei positivi (molti casi non vengono intercettati e classificati come Covid). Al momento, comunque, abbiamo tra gli 80 e 100 casi notificati al giorno in provincia, su territorio nazionale il dato settimanale era di 224mila positivi".
Quanti i ricoverati e quanti i decessi?
"Da novembre si è visto un incremento costante, pressoché un raddoppio, dei ricoveri. Se a inizio novembre ne avevamo tra i 30 e i 40, in tutto a oggi, tra la degenza ordinaria e la terapia intensiva e semi intensiva, ne abbiamo 82, di cui uno in terapia intensiva e tre in semi intensiva (dove si applica la ventilazione non invasiva). Ora, fortunatamente, le terapie intensive non sono sotto stress per il Covid. Purtroppo, però, se nel mese di novembre abbiamo avuto 27 decessi, solo nelle prime due settimane di dicembre i decessi sono stati 19".
Ci sono anche giovani in ospedale?
"No, la maggior parte ha più di 75 anni".
Non è finita, quindi. Tutt’altro.
"La fotografia della situazione, anche locale, dimostra che il Covid non è una malattia lieve o da trascurare perché in alcune persone, come gli anziani e i più fragili, può causare danni gravi e anche la morte. Di certo non va considerato né trattato come una banale influenza. Dato che circola molto, è più facile che i fragili si contagino e subiscano gravi conseguenze".
Il Covid torna a fare paura come una volta?
"No, non siamo in fase emergenziale, anche perché molte persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, e molti hanno già contratto il virus".
Quale variante sta circolando ora?
"La prevalente è Eris, che deriva dal ‘capofamiglia’ Omicron e sta incrementando la sua diffusione. Ma in Oriente, negli Stati Uniti e in qualche Paese europeo inizia a circolare la sottovariante Jn1, che sta portando a un aumento dei ricoveri e decessi. È molto più contagiosa".
Vaccinarsi aiuta a proteggersi anche da questa variante?
"Sì, è dimostrato che il vaccino che usiamo ora è efficace verso tutte le varianti Omicron, compresa Jn1. Ricordo che il vaccino non impedisce di contrarre la malattia, ma protegge da ospedalizzazione e morte".
Tamponi e mascherine possono aiutare anche in questa fase?
"Certo, chi ha dei sintomi è bene che faccia il test, così da regolarsi anche nel rapporto con gli altri. I più fragili, con più di 65 anni, possono chiedere al medico il farmaco antivirale Paxlovid, riduce accessi al pronto soccorso e forme gravi della malattia. Ora che si avvicinano le festività, è bene farsi un tampone, anche se privi di sintomi, prima di partecipare a pranzi o cene dove sono presenti persone anziane o fragili, è un segno di rispetto verso l’altro. Se si va invece in visita a qualche anziano o fragile, è bene indossare la mascherina. In generale, specie per i conviventi di persone a rischio, è bene sottoporsi al vaccino sia contro il Covid che anti influenzale”.
Ai recenti open day si è registrata un’alta adesione, oltre 1.400 persone in cinque giorni.
"Ciò dimostra che l’adesione di farmacie e medici di base al piano vaccinale non ha funzionato, in parte perché oberati, e comunque non tutti hanno aderito. È mancata una buona organizzazione e il risultato è assolutamente insoddisfacente. Ora si cerca quindi di mettere una pezza con gli open day".